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Infantino dimentica che il Qatar è un Paese intollerante che finanzia i terroristi

Su Il Giornale. Un Paese in cui impera la fede wahabita, dove gli operai vengono trattati come schiavi e di cui gli Usa scrivevano: «Protegge chi finanzia il terrore» 

Infantino dimentica che il Qatar è un Paese intollerante che finanzia i terroristi
FIFA President Gianni Infantino addresses a press conference at the Qatar National Convention Center (QNCC) in Doha on November 18, 2022, ahead of the Qatar 2022 World Cup football tournament. (Photo by Anne-Christine POUJOULAT / AFP)

Il Qatar non sarà mai la Svizzera: Infantino dimentica che è un Paese intollerante che finanzia i terroristi.

«Mi sento gay, arabo, lavoratore migrante, e disabile».

Sono le parole usate dal presidente della Fifa, Gianni Infantino, nel suo discorso inaugurale del Mondiale in Qatar. Il Giornale ne scrive in un pezzo a firma di Gian Micalessin.

Facile parlare così, per uno che vive in Svizzera ed ha doppio passaporto. Ma vallo a dire, scrive il quotidiano, ai 6500 poveri “disgraziati” morti per tirar su stadi e hotel, a tutti i lavoratori che, per la legge della «kafala» in vigore negli Emirati Arabi, sono costretti a consegnare il passaporto ai propri datori di lavoro accettando così di diventare schiavi e di non poter neppure tornare liberamente nel proprio Paese di provenienza.

Infantino ha detto che il Qatar «diventerà un esempio di integrazione, come la Svizzera», trascurando quelli che non sono esattamente dei dettagli. Innanzitutto la fede wahabita dei qatarioti, la versione più intollerante dell’Islam.

“Una fede che non prevede leggi diverse da una «sharia» applicata con un’intransigenza capace d’ispirare persino i terroristi dell’Isis”.

Del resto, sono forti i legami tra il Qatar e i terroristi di Al Qaida e dell’Isis. Il sottosegretario al tesoro statunitense, David Cohen, nel 2014 firmava un rapporto in cui era scritto:

«Ci sono finanziatori del terrorismo designati come tali da Usa e Onu contro i quali non si può agire a causa delle leggi del Qatar».

Il Giornale scrive:

“L’«arabo» a parole Gianni Infantino farebbe bene a ricordare, insomma, che i dollari del Qatar non son serviti solo a comprare il mondiale, ma anche a spegnere le vite di tanti occidentali oltre che di svariate migliaia di veri «arabi»“.

Infantino dimentica tante altre cose. A partire dalla pena per gli omosessuali, in vigore nel Pasese: tre anni di reclusione con l’eventuale aggiunta della pena capitale per i gay di fede musulmana. Per passare per il pranzo all’Eliseo del 2010, in cui Nicolas Sarkozy offrì all’attuale emiro Tamin Bin Haman al Thani l’appoggio di Michel Platini per la conquista del mondiale in cambio dell’acquisto del Paris Saint Germain e di una flotta di caccia Mirage pagata 14 miliardi di euro.

“Affarucci, con sospetti di diffusa corruzione, costati la carriera a Platini e a una quindicina di membri Fifa con in testa l’ex-presidente Sepp Blatter”.

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