La Federcalcio inglese ha definito la sua condotta “inappropriata e violenta”. Il portoghese dovrà anche pagare una multa di 50mila sterline
Cristiano Ronaldo squalificato per due turni per aver distrutto il telefono al ragazzo autistico
“Condotta inappropriata e violenta”. La Federcalcio inglese definisce così il comportamento di Cristiano Ronaldo che lo scorso 9 aprile strappò dalle mani di un giovane tifoso dell’Everton il telefonino per fracassarlo al suolo. Il ragazzo era autistico. La sua unica colpa fu quella di voler immortalare un divo come la star portoghese dello United, ma Ronaldo era troppo arrabbiato per la sconfitta 1-0.
Per il suo comportamento il portoghese è stato adesso squalificato per due turni dalla Federcalcio inglese. Dovrà anche pagare una multa di 50mila sterline, più o meno 58mila euro.
All’epoca, dopo che il video del suo gesto era ormai diventato virale, Ronaldo si scusò con la madre del ragazzo, invitando il giovane tifoso all’Old Trafford per assistere ad una partita dello United, ma la donna, Sarah Kelly, rifiutò.
Il Mirror raccontò che, il giorno dopo l’incidente, l’assistente personale del giocatore aveva contattato la donna per offrirle la possibilità di incontrare Cristiano. Lei aveva rifiutato e di tutta risposta si era sentita rispondere:
«Ma sai chi è Ronaldo?».
Due giorni dopo la donna era stata contattata da Ronaldo in persona. La mamma del ragazzino descriveva così il campione portoghese:
«L’uomo più arrogante con cui abbia mai parlato. Mi ha chiesto se mi sarebbe piaciuto venire a incontrare la sua famiglia. Ha detto: ‘Non sono un cattivo padre ‘. Ho risposto: ‘Non ho mai detto che sei un cattivo padre’. Ha detto: ‘Ho avuto un terribile educazione, ho perso mio padre’, gli ho detto: ‘Tutti hanno una storia da piangere, Ronaldo, io ho perso mio padre da giovane e ho avuto il cancro. Continuava a chiamarmi Jack, non sapeva nemmeno il mio nome e io gli ho detto: ‘Mi chiamo Sarah’ e lui ha detto: ‘Oh, Sarah, mi dispiace. Non si è mai riferito a Jacob per nome, lo ha chiamato sempre ‘il ragazzo. ‘So che il bambino ha problemi’, ha detto. Gli ho risposto: ‘Lui non ha problemi, ha una disabilità, sei tu quello con il problema’. Ha detto: ‘Mi dispiace’, ma poi ha aggiunto: ‘Non ho fatto niente di male’. Ha detto di non aver ‘calciato, ucciso o colpito nessuno’. Allora gli ho risposto: ‘Quindi picchiare la mano di mio figlio e fargli male non fa male a nessuno?”. Mi ha chiesto cosa volevo da lui e ho detto: ‘Non voglio niente da te, la polizia se ne sta occupando’».
La donna si era detta decisa ad intraprendere un’azione legale contro il calciatore e il club.
«Voglio vedere giustizia perché non ce n’è stata. Voglio che sia ritenuto responsabile per quello che ha fatto. L’unico modo per ottenere giustizia è continuare a combattere».
Ieri il Manchester United ha annunciato il divorzio consensuale dal suo giocatore. Ovviamente dopo l’intervista durissima rilasciata qualche giorno fa. Il portoghese ha rilasciato questa dichiarazione:
«A seguito delle conversazioni con il Manchester United, abbiamo concordato di comune accordo di rescindere il nostro contratto in anticipo. Amo il Manchester United e amo i tifosi, questo non cambierà mai. Tuttavia, mi sembra il momento giusto per cercare una nuova sfida. Auguro alla squadra ogni successo per il resto della stagione e per il futuro».