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ten Hag: «L’esclusione di Ronaldo è conseguenza inevitabile del suo comportamento»

«Prima che rientri in rosa ci dovrò parlare. Certi standard di comportamento valgono per tutti i calciatori. Un addio a gennaio? No, conto su di lui per il resto della stagione»

ten Hag: «L’esclusione di Ronaldo è conseguenza inevitabile del suo comportamento»
Monaco di Baviera (Germania) 19/06/2021 - Euro 2020 / Portogallo-Germania / foto Imago/Image Sport nella foto: Cristiano Ronaldo

Pochi giorni fa, per la seconda volta in questa stagione, Cristiano Ronaldo ha lasciato anzitempo la panchina dello United e si è avviato negli spogliatoi. È successo nel finale della partita contro il Tottenham. Il portoghese, che si era rifiutato di entrare in campo, ovviamente non aveva il permesso di ten Hag. Era accaduto anche a luglio, quando era andato via durante l’amichevole contro il Rayo Vallecano, perché l’allenatore lo aveva sostituito. All’epoca, Ten Hag definì l’incidente “inaccettabile”, ma sottolineò anche che Ronaldo non era stato l’unico giocatore dello United ad essere andato via in anticipo.

Il gesto di Ronaldo non è piaciuto per niente ai tifosi dello United che sui social sono letteralmente insorti contro il campione portoghese. Qualcuno lo ha definito come «un bambino petulante». È il motivo dell’esclusione di Cristiano dai convocati per la partita contro il Chelsea. L’edizione online del Daily Mail fa sapere che prima di farlo rientrare in rosa, è previsto un faccia a faccia con il tecnico ten Hag, che vuole essere convinto che il numero 7 abbia imparato la lezione.

«Prima che Ronaldo rientri in rosa – ha detto in conferenza stampa – parleremo. Certi standard di comportamento valgono per tutti i calciatori. Il suo atteggiamento non è stato accettabile, per questo è fuori. È chiaro che si tratta di una decisione difficile, ma è una conseguenza inevitabile del suo comportamento. Dopo il Rayo Vallecano l’avevo avvertito che non l’avrebbe passata liscia una seconda volta. Non sono contento, preferirei avere Cristiano a bordo. Ci mancherà, ma penso che sia un segnale importante a tutela della mentalità del gruppo. Io sono l’allenatore. Sono il responsabile della cultura del club, devo stabilire certi standard e devo controllarli. La multa? Non è un problema da discutere qui: è una questione tra Cristiano e il club».

Ancora:

«Ronaldo è un calciatore che ha vinto molto nella sua carriera ed è un uomo brillante. Ma deve essere consapevole del fatto che si viene giudicati in base al momento,  è come ti comporti oggi a fare la differenza. Non si tratta di età o reputazione. Dobbiamo esserne consapevoli, tutti noi, non solo Cristiano. Una partenza a gennaio? No. Cristiano resta una elemento molto importante della rosa. Conto su di lui per il resto della stagione».

 

 

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