Arriva davanti alle telecamere incazzato, come se avesse perso lui 6-1, passa la serata a cazziare Kvaratskhelia, litiga con la panchina dell’Ajax
Spalletti sembra un fumetto. Dalle pagelle del Napolista estrapoliamo i giudizi su Spalletti di Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia.
SPALLETTI. Liverpool, Rangers, Ajax: sarà tre volte Natale e fame tutto l’anno, non festa. Lo Sciamano vive tre vigilie di Natale sulla Luna ma senza perdere il senno come Orlando. E lunare e meravigliosa, Ilaria, è stata la sua reazione pubblica subito dopo, quando si è messo a parlare della Cremonese di domenica: “C’è da rivincere la prossima”. Altra frase da scolpire, che testimonia la rivoluzione mentale compiuta da questo Napule. Fame, non festa. In queste ore, Ilaria, mi assalgono infine immagini e situazioni vissute quest’estate tra Dimaro e Castel di Sangro. Forse un giorno ne scriverò compiutamente. Adesso però un pensiero va al presidente umiliato e costretto a rinchiudersi in albergo e a non farsi vedere per evitare la contestazione dell’imbecillismo populista, autostradale e non. Almeno per quest’estate gli chiediamo scusa a nome di tutti quelli che non lo faranno – 9
Spalletti è straordinario. Ha creato un Napoli enorme, gigantesco, ciclopico, ineguagliabile, spettacolare e aggiungi tu tutti gli aggettivi che ti vengono in mente. Un Napoli che si conosce a memoria, nonostante abbia cambiato sei, sette giocatori, quanti? Quelli vecchi non li ricordo nemmeno più, non voglio neanche perdere il tempo a contarli. Un Napoli fresco, voglioso, che va in svantaggio e si incazza, e si incazza al punto da non fermarsi neppure di fronte alla vittoria, vuole stravincere, non fermarsi mai, perché si diverte, è consapevole della sua forza, gli piace metterla in vetrina e usarla razionalmente. In tutto questo la mano dell’allenatore è determinante, senza dubbio. Ma Spalletti è straordinario soprattutto perché sembra un personaggio dei fumetti: arriva davanti alle telecamere incazzato, come se avesse perso lui 6-1, passa la serata a cazziare Kvaratskhelia, ad incazzarsi per i falli, al fischio finale litiga con la panchina dell’Ajax. Ti verrebbe quasi da sollevargli il gomito e dirgli: “Spallè, ma vedi dove devi andare…”. Ma poi ti strappa la risata e pensi che va bene così se alla prossima faremo ancora meglio e allora pensi pure tu già alla prossima. Perché questo è un Napoli contagioso, che apre prospettive da esplorare, che ricorda cos’è l’etica del lavoro, cos’è l’etica del gruppo, l’empatia. Un Napoli che, attenzione, ha creato De Laurentiis, che è sempre il capo della bottega. Scusami, ma non posso chiedergli scusa a nome degli #A16, perché con imbecilli del genere io non ho niente a che fare. E credo che nemmeno lui sappia che cosa farsene delle loro scuse che, ovviamente, non arriveranno mai. Sai qual è il nuovo mantra degli #A16 scappati di casa? “Ammetto che il mercato estivo è stato ottimo, ma io De Laurentiis continuo a non sopportarlo”. Si sono trasformati così. E su quello che ci sarebbe da dire loro alzandogli il gomito per accompagnarli alla porta mi taccio – 10