Su Mundo Deportivo. C’è anche il caso di Frankie de Jong, che in Champions, contro il Napoli, giocò con la mano gonfia per una puntura d’ape
Mundo Deportivo ricorda in un articolo gli infortuni più strani della storia del calcio. Ci sono giocatori che hanno dovuto saltare le partite della propria squadra A per motivi incredibili, come un brufolo infetto sulla gamba oppure eccesso di sesso o di Play Station.
Marco Asensio, ad esempio, ha saltato la prima partita della Champions League 2017/18 a causa di un brufolo infetto dopo la rasatura delle gambe. Banega, invece, ai tempi in cui giocava col Valencia, è rimasto fuori dai giochi per sei mesi, nel 2012, dopo essere stato investito dalla sua stessa auto. Una storia che ha dell’incredibile: il centrocampista stava facendo rifornimento e si è semplicemente dimenticato di azionare il freno a mano, così che la macchina è andata all’indietro e la sua gamba è rimasta incastrata tra l’auto e il cordolo della strada. Il risultato è stato una frattura della tibia e del perone.
Ai tempi del Milan, Kevin-Prince Boateng, si provocò una lesione muscolare per l’eccesso di rapporti sessuali. Lo raccontò la sua fidanzata, Melissa Satta: “Il motivo per cui è sempre infortunato è perché facciamo sesso dalle sette alle dieci volte a settimana”.
Ce ne sono ancora tante. Come il caso di Santiago Cañizares, che è stato costretto a saltare il Mondiale del 2002 perché si era rotto il tendine dopo che gli era caduta sul piede una bottiglia di dopobarba. O quello di Alessandro Nesta: il difensore del Milan passava così tanto tempo a giocare alla PlayStation che finì per ferirsi il tendine di un pollice.
Nel 2013, quando giocava al Milan, Philippe Mexes dovette abbandonare una partita per un improvviso dolore all’occhio sinistro. Si trattava di retinopatia sierosa centrale causata dal trascorrere troppo tempo sotto i raggi UV.
Incredibile anche il caso di Carlos Tevez, che durante una visita al fratellastro in prigione fu coinvolto in una rissa con i detenuti riportando uno strappo al muscolo soleo.
Ci sono anche casi meno estremi, come quello di Frankie de Jong. Nel 2020 riuscì comunque a giocare la gara di ritorno degli ottavi di Champions League contro il Napoli nel 2020. Tuttavia, indossava una vistosa benda sulla mano sinistra: era stato punto da un’ape.