Il presidente del Psg: «Alcuni club hanno debiti di 2 miliardi, non è salutare, è un disastro per il calcio. Ci sono presidenti che sono rimasti al loro posto per anni lasciando debiti ai loro successori, bisogna stare attenti»
Durante una conferenza sull’evoluzione del calcio, il presidente del Psg, Nasser Al-Khelaïfi, è tornato anche sul tema Superego
“Potete chiamarla Superlega, io la chiamo non-Superlega. Il calcio ha bisogno di essere sviluppato in un modo che rispetti piccoli, medi e grandi club, così come i tifosi. Alcuni club non vogliono che le società medie diventino grandi, sono impauriti dalla competizione. L’ecosistema calcio è più grande di due o tre club. Il messaggio è stato inviato, nessuno può rompere l’ecosistema calcio. Io ed i miei colleghi all’ECA siamo fortemente contrari alla Superlega”.
“Il formato è un successo già prima della partenza, aumenta il numero di partite del 150%. La vendita dei diritti tv a livello globale lo dimostra. I club più piccoli possono sognare di arrivare in Champions League. Nessun club è nato grande, lo è solo diventato e proprio per questo non possono esistere gruppi chiusi“.
Infine ha svelato il valore attuale del suo PSG:
“Abbiamo comprato il club per 70 milioni di euro nel 2011. Oggi vale più di 4 miliardi di euro. Ci sono persone che lo hanno valutato così e che ci hanno presentato offerte“.
Poi ha attaccato, senza citarlo, il Barcellona e con esso i club che si indebitano cospicuamente.
“Alcuni club hanno un debito di 1,8 miliardi di euro, non è salutare. Grazie a Dio, quello che stiamo facendo è avere zero debiti. Ovviamente abbiamo perso soldi durante il Covid ma non abbiamo niente da nascondere. Altri club hanno grossi debiti. E questo è il rischio, il pericolo per il calcio. Alcuni sono rimasti presidenti per molti anni e hanno lasciato debiti ai loro successori. Ed è quello che è successo per anni e anni. È il pericolo per il calcio in cui credo. Dobbiamo stare attenti e preoccuparci perché è un grande pericolo che può distruggere il calcio, servono regole a tutela dei club”.