DIARIO DAL NORD – Acqua sequestrata mentre gli ultras portano di tutto. Una birra e una coca 9 euro. Un’ora e mezza per uscire dallo stadio. Ma ci siamo già innamorati
Prima di campionato e prima trasferta per me. Con mio cognato Enzo, bissiamo le trasferte dell’anno scorso e decidiamo di farci la A4 (non A16 come tanti tifosi consigliavano sulle magliette) Venezia-Verona e raggiungere il Bentegodi.
Dopo la solita ed ormai consueta difficoltà dell’acquisto dei biglietti con le problematiche di Vivaticket, martedì mio cognato mi dà la dolce notizia di aver preso i biglietti dopo tre ore di spasmodica attesa.
Ieri partiamo verso le 16 da Venezia e in un’ora ed un quarto ci troviamo allo Stadio. Le nostre considerazioni su questo Napoli sono molto enigmatiche ma non preventive e negative. Kim e Kvara sono incognite, Meret in porta stona un po’ quando leggiamo le formazioni ufficiali e Lozano, a me personalmente, stona sempre. All’uscita dell’autostrada ad attenderci c’è la polizia che ci scorta allo Stadio. Elicotteri, volanti e flotte di furgoncini della polizia fanno pensare ad “Apocalipse Now” più che a Verona-Napoli, prima giornata di Serie A 2022-2023.
Tant’è che arriviamo allo Stadio e come al solito vediamo le classiche scene di sottrazione di bottiglie d’acqua e ghiaccio per borsa frigo per il sottoscritto ed ingresso di bombe per gli ultras. L’andazzo è questo e da anni non c’è modo di fermarlo. Consapevole di ciò non mi innervosisco e mi dirigo verso il solito vecchio, fatiscente stadio italiano. Ressa al bar e fischio d’inizio che in trenta minuti farà cominciare la stagione del mio Napoli.
Alle 18.30 c’è il fischio di inizio. Primi ventotto minuti di buon calcio per il Napoli ma inconcludente. Alla prima palla utile il Verona segna ed in noi inizia a balenare l’idea di ennesima beffa. “Se non pareggiamo nel primo tempo, oggi rischiamo” queste le mie parole. Per fortuna il pareggio di Kvara, di forza, di testa (non eravamo per niente abituati a ciò con il “canadese” Lorenzo negli ultimi 10 anni) e la zampata di Osi fanno pendere la partita nel verso giusto, il nostro. Il settore ospiti impazzisce e iniziamo a farci foto e video con tale YouTuber coreano Buonaseba che era lì per documentare la prima in Italia di Kim. Dalla fine del primo tempo all’inizio del secondo sto al bar nell’attesa di una birra ed una coca (9 euro!!).
Il secondo tempo inizia male con la rete del belga Henry. Quel Thomas Henry che ho potuto ammirare seguendo il Venezia per tutta la stagione scorsa e per il quale nutro puro affetto. Nonostante ciò ero nero per la rete subita e l’approccio del secondo tempo. Il Napoli però continua, imperterrito, a giocare come sa e l’azione del 2-3 del ritrovato Zielo è puro spettacolo con Kvara che sforna un assist di prima magistrale per il numero venti polacco. Da quel momento si canta e si balla per altri quaranta minuti ininterrottamente. Don Andres Lobotka (partita sontuosa) e Politano segnano e il match finisce con gli olé del nostro settore. La partita si va a concludere con una schiacciante vittoria e posso dire che mi sono già innamorato di questo Napoli rivoluzionato. E chi non si è ancora innamorato, lo farà presto. Polemiche, mercato, addii vengono spenti dal campo e dalla maglia, l’unica cosa che dovrebbe contare.
L’incubo inizia con il lasciare lo stadio. La partita finisce alle otto e mezza ma tra attese nello stadio e nel parcheggio del settore ospiti si fanno le nove e tre quarti! Il tempo di attesa per uscire dallo stadio è quasi pari al tempo del match. Però ne è valsa la pena. Quando il Napoli vince ne vale sempre la pena. Io ed Enzo siamo già innamorati del Napoli, di questo nuovo Napoli!