Il Collegio di Garanzia ha accolto (parzialmente) il ricorso della Lega Serie A. Il motivo è che la norma, che prevedeva di fotografare la situazione dei conti delle società al 31 marzo, avrebbe avuto effetto retroattivo
È arrivata oggi – come previsto – la decisione del Collegio di Garanzia del Coni sul ricorso presentato dalla Lega Serie A per far sì che l’indice di liquidità non diventasse – come stabilivano le nuove norme – un requisito d’ammissione al campionato. Casini aveva definito la presentazione del ricorso come una naturale ed inevitabile conseguenza dell’assenza di interlocuzioni costruttive con la FIGC.
Ebbene, la decisione è l’accoglimento – sebbene parziale – del ricorso della Lega. Sull’edizione online di Repubblica sono ben spiegati i motivi della decisione:
La norma, votata in via definitiva il 26 aprile, prevede di fotografare la situazione dei conti delle società al 31 marzo. E questo, secondo i giudici presieduti da Gabriella Palmieri Sandulli, che hanno giudicato a Sezioni unite, vuol dire che la norma ha effetto retroattivo. Ossia su questioni che la precedono nel tempo. Un principio previsto anche dalla Costituzione, e che tutela il “reo” inconsapevole di commettere un reato che non era stato ancora istituito come tale.
Esulta la Lazio che, così come il Lecce e lo Spezia, non avrebbe potuto iscriversi alla Serie A. Certo, ci sarebbe stato tempo fino al 22 giugno per mettersi in regola e magari ricapitalizzare, ma era evidente che fosse innanzitutto una battaglia politica. Ed assieme ai club esulta la Lega Serie A tutto, che ha diffuso una nota in cui esprime la soddisfazione per il provvedimento.
«Il dispositivo, comunicato dal massimo organo della giustizia sportiva, conferma la fondatezza delle obiezioni espresse a più riprese dalla Lega in merito ad una misura inopportuna non certo nel merito, ma nei modi e nelle tempistiche, soprattutto per gli effetti retroattivi sulla gestione in corso. L’auspicio è che da oggi si possa riprendere a lavorare tutti insieme per perseguire concretamente e in tempi rapidi quelle riforme che tutti, a cominciare dalla Lega Serie A, ritengono non più procrastinabili. Riforme che, per l’appunto, devono essere improntate sul dialogo e sulla sostenibilità diretta al rafforzamento della competitività del movimento calcistico italiano in sede nazionale e internazionali»
Si tratta dell’ennesima sconfitta per il Presidente della federazione Gabriele Gravina, che ne aveva fatto una questione dirimente, ribadendone la necessità anche nelle più recenti dichiarazioni.
Il dispositivo:
Il Collegio di Garanzia, a Sezioni Unite, all’esito della camera di consiglio tenutasi in data 9 e 13 giugno 2022, in parziale accoglimento del ricorso proposto dalla Lega Nazionale Professionisti Serie A avverso il Comunicato Ufficiale della Federazione Italiana Giuoco Calcio – FIGC n. 220/A del 27 aprile 2022 recante la pubblicazione della delibera del Consiglio Federale FIGC del 26 aprile 2022 di approvazione del Sistema delle Licenze Nazionali per l’ammissione al Campionato Professionistico di Serie A maschile 2022/2023; la delibera del 26 aprile 2022 di approvazione del Sistema delle Licenze Nazionali per l’ammissione al Campionato Professionistico di Serie A maschile 2022/2023; il Manuale Licenze Nazionali Serie A 2022/2023 e ogni altro atto presupposto, connesso e conseguente, HA ANNULLATO i provvedimenti impugnati nella parte in cui si prevede che la verifica del possesso del requisito dell’indice di liquidità sia fissata in un termine antecedente alla chiusura dell’esercizio in corso.