Dazn scommette sulla fidelizzazione del cliente per aumentare i ricavi. Ma la Serie A non tira più, e potrebbe pagare la scarsa qualità e i disservizi
L’aveva già annunciato da mesi, con tanto di polemiche accessorie, ora lo ufficializza. Dazn chiude l’era dello scrocco. Tecnicamente si chiama “concurrency”: la possibilità di accedere ai contenuti contemporaneamente da due device che si trovano a distanza l’uno dall’altro. Non sarà più possibile. Con la nuova offerta (i prezzi restano quelli, 19,90 euro in promozione e poi 29,90 euro) si potranno usare due dispositivi (da registrare) solo se collegati alla stessa rete.
Si tratta di una novità sostanziale, che in teoria rompe uno schema comune tra le piattaforme online: la fruibilità con pochi limiti “spaziali” è uno dei fattori che ha garantito il successo dei vari Netflix e Amazon Prime Video. E se gli altri competitor hanno anche loro, in maniera diversa, provato a contenere il fenomeno (magari alzando i prezzi con offerte dedicate alla condivisione) Dazn va in direzione opposta: restringe il campo. Scommettendo sull’idea che l’abbonato, ormai abituato alla fruizione dei suoi contenuti non potrà farne a meno e formalizzerà nuovi abbonamenti, aumentando così i ricavi. Si tratta di un azzardo perché nel frattempo non solo il prodotto Serie A non s’è dimostrato così appetibile (l’ultimo campionato ha registrato un’emorragia di ascolti: secondo Auditel, la Serie A ha perso circa il 30% rispetto alla scorsa stagione), ma anche perché gli innumerevoli problemi tecnici che hanno funestato questa stagione di Dazn sono stati risolti solo in parte: rotelline che girano, qualità spesso inferiore ai concorrenti, disservizi vari.
Resta sullo sfondo la questione – più complessa – della crisi con Tim. Dazn ha perso 70 milioni di telespettatori rispetto a Sky (-38%) nella stagione 2020/2021. E gli abbonamenti non sono mai decollati. Dazn, come gli altri Ott è sostanzialmente allergica alla rilevazione degli ascolti, e non può così determinare il valore reale delle sette partite a settimana che Tim e Dazn si sono aggiudicate in esclusiva investendo 840 milioni di euro l’anno per il triennio 2021-2024. Tim vorrebbe liberarsi di Dazn, e cerca altri pronti a subentrare.