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A Liverpool salutano Origi, il calciatore «cult» dai gol pesanti

Sul Guardian. Il belga va al Milan. Non è un gran goleador ma ha segnato il gol rimonta col Barça e ha deciso la finale della sesta Champions del Liverpool. «È troppo bravo per sedersi in panchina…»

A Liverpool salutano Origi, il calciatore «cult» dai gol pesanti
Liverpool (Inghilterra) 15/09/2021 - Champions League / Liverpool-Milan / foto Image Sport nella foto: Divock Origi

Liverpool è sempre stato un luogo in cui gli eroi «cult» sono particolarmente apprezzati. È stato così per Joey Jones e David Fairclough passando per Djimi Traoré e Lucas Leiva, e si può affermare che nessuno ha fatto «così poco, ma così tanto» come Divock Origi, pronto a partire direzione Milan. Lo scrive un lunghissimo editoriale del Guardian, che racconta questo attaccante atipico: non un grande goleador – solo 41 gol in 175 presenze raccolte negli otto anni coi Reds – ma uno di quei calciatori «da gol pesanti». Ne ha segnati tre tra i più famosi della storia del club: uno contro l’Everton, uno contro il Barcellona (quello della storica rimonta in Champions), uno contro il Tottenham in finale. Sui social è stato celebrato come una leggenda, Klopp ha fatto lo stesso.

«Era un bambino fantastico, sempre di buon umore, sempre aperto all’apprendimento e abbiamo potuto vedere fin da piccolo che aveva qualcosa di speciale. Era uno dei migliori prospetti e la speranza era che un giorno avrebbe giocato per un grande club. Lo ha fatto con il Liverpool, il che è fantastico»: sono le parole di Michel Ribeiro, che ha lavorato con Origi nelle giovanili del Genk

I gol storici, dicevano: un colpo di testa al 96′ per la vittoria del derby con l’Everton, la travolgente conclusione di destro per completare una delle più grandi rimonte nella storia del calcio europeo ai danni del Barça e il sinistro basso per suggellare la sesta Coppa dei Campioni della storia del Liverpool. Tre gol che hanno mostrato la sua più grande qualità: Origi non è solo un calciatore capace di coniugare fisicità e tecnica, è anche uno capace di mantenere la calma sotto pressione.

«È troppo bravo per sedersi in panchina tutte le settimane», dice Ribeiro. Al Liverpool, però, spazio non ce n’è. E forse il Milan, dopo Ibra e Giroud, ha avuto un’altra giusta intuizione.

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