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Shevchenko: «La guerra in Ucraina è inumana, Putin è un assassino. Ai russi dico: fermatelo» 

A Repubblica: «La mia famiglia non vuole abbandonare Kiev, è lo spirito ucraino. Sono orgoglioso del mio popolo. Ora il bersaglio siamo noi, poi a chi toccherà?» 

Shevchenko: «La guerra in Ucraina è inumana, Putin è un assassino. Ai russi dico: fermatelo» 
Bucarest (Romania) 21/06/2021 - Euro 2020 / Ucraina-Austria / foto Uefa/Image Sport nella foto: Andriy Shevchenko

Repubblica intervista Andriy Shevchenko. Ucraino, sta cercando in ogni modo di aiutare il suo Paese, sotto attacco da parte della Russia.

«Quello che accade è inumano, non bisogna smettere di parlarne».

Sua madre abita molti vicino ad un aeroporto, uno dei primi obiettivi colpiti. Racconta che la notte dell’attacco lo chiamò alle 4 del mattino perché aveva sentito la prima esplosione. Anche la sorella è in Ucraina.

«Le sento ogni venti minuti. Stavo andando da loro, lo spazio aereo è stato chiuso. Mia zia è rimasta 4 giorni sottoterra, senza uscire. L’ha liberata mio cugino, l’ha portata da mia mamma. Che mi dice: “Andriy, il tuo compito è raccontare quello che succede, aiutare”. Ho provato a farli venire qui, ma non vogliono abbandonare Kiev, è lo spirito ucraino. Le persone si aiutano, c’è grande unione, abbiamo un presidente forte».

Assicura che farà tutto quanto può per aiutare l’Ucraina perché lo sport può fare tantissimo.

«Ha un potere incredibile. Può cambiare il mondo».

Sulla decisione di eliminare la Russia dalle competizioni sportive:

«Decisione condivisibile, c’è stata un’aggressione. Finché non si ferma la guerra, gli atleti russi devono stare fuori».

Rivolge un appello al popolo russo:

«Come potete assistere a tutto questo? Reagite, scendete nelle strade, andate in piazza e fermate la guerra».

Su Putin:

«È un assassino. Ora il bersaglio siamo noi, che confiniamo con la Russia. Ma poi a chi toccherà?».

E continua:

«Il calcio non esiste per me, ora. Ogni mattina penso solo a cosa fare per il mio Paese. Sono orgoglioso del mio popolo: combatte per la libertà, per il nostro suolo, per i diritti».

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