Capolavoro del “chiagnazzaro”, che va in conferenza a spiegare ai giornalisti che “ogni volta che parlo c’è un motivo, ma se non capite la prossima volta sto zitto”
Ci stanno arrivando, piano piano. Ma troppo piano. Per cui Antonio Conte è costretto ad andare in conferenza a spiegare che il suo “pianto” non è una forma di disfunzione umorale ma una strategia di comunicazione. E lo fa pure “scocciato”. Un capolavoro.
“Bisogna capire quando c’è una strategia o meno, e non solo un sfogo emotivo”, ha detto ai giornalisti. Davvero vi devo spiegare perché parlo in un modo e dopo tre giorni parla in un altro modo? E allora ve lo spiego: ogni volta che facciamo una conferenza stampa c’è una strategia dietro, non è una cosa emotiva. Ho capito che dopo Burnley era il momento giusto, dopo quattro sconfitte in cinque partite e una vittoria nella partita contro il Manchester City tre giorni prima, per inviare un messaggio chiaro a me stesso, al club e anche ai giocatori . Dobbiamo sapere che siamo qui per goderci il calcio, e allo stesso tempo per migliorarci, per chiederci impegno e voglia al 100% e anche per sottolineare che una squadra come il Tottenham non esiste che perda quattro partite su cinque”.
“Se qualcuno ha pensato che le mie parole venissero da un momento emotivo, no. In quel momento ho inviato un messaggio specifico a tutto l’ambiente ed è già successo in passato. Quando voglio forzare la situazione. Ma a questo punto la prossima volta non parlo!“.