La prima domanda di un’intervista di due pagine. Donnarumma è napoletano e italiano: sconta al raddoppio il cliché dell’emigrante
Oggi leggerete tutti, un po’ ovunque – è già virale – lo “scoop” della Gazzetta dello Sport sull’ultima telefonata tra Gigio Donnarumma e il Milan: “In pratica mi hanno detto che avevano già trovato un altro portiere, è finita così”. Che alla fine di una estenuante trattativa per un rinnovo a cifre enormi ci sta, tra l’altro. Ma la prima domanda che la Gazzetta pone al portiere della Nazionale e del Psg – parliamo di due pagine intere di intervista, tempo di lettura 6 minuti e 15 secondi – è… sulla pizza e il caffè.
La pizza.
E il caffè.
“Non è che le manca un po’ l’Italia, al di là della pizza e del caffè?”
Donnarumma è napoletano, ancor prima che italiano: sconta al raddoppio il cliché dell’emigrante che nella valigia di cartone è costretto a infilare la macchinetta e magari una boccetta dell’acqua partenopea, che il segreto è l’acqua, si sa. A Parigi, altro fatto acclarato, il caffé fa schifo. E la pizza pure. Lui infatti risponde “sorridendo” che “in qualche modo mi arrangio”. E poi prova ad opporre: “E’ sempre bello fare un’esperienza nuova, avevo voglia di conoscere qualcosa di diverso”. Decine di anni di Erasmus passati invano.
Donnarumma è – va ribadito al lettore della Gazzetta, a questo punto – uno dei giocatori più pagati del mondo, ha 22 anni, gioca in una squadra zeppa di superstar, si fa la doccia con Messi, Mbappé e Neymar. E vive a Parigi, nel 2022. Che non è l’Iran, o la Cambogia. La pizza e il caffé? Davvero?! E con quei “zozzosi” dei francesi che camminano con la baguette sotto l’ascella come la mettiamo? E il bidet? Donnarumma come fa senza bidet?