A Sportweek: «Quando scio sono molto più cattivo, nella vita sono più tranquillo. Ghedina? Era bravissimo, sembrava non aver paura di niente»
Su Sportweek un’intervista a Dominik Paris. Domani sarà protagonista della discesa olimpica maschile di Pechino. Racconta che anche se in gara si è rivali, fuori dalla pista si può essere amici.
«Credetemi: una cosa è la grande rivalità che c’è nei minuti della gara, tutt’altra cosa sono i rapporti che si possono mantenere fuori dalle gare».
Tra i suoi amici cita Christian Ghedina.
«Era bravissimo. Sembrava che non avesse paura di niente. Era un po’… matto».
Paris ha un passato giovanile da calciatore: come libero, ma anche a centrocampo e in attacco. Tifa Milan.
«Milanista. In primavera mi sono imposto di andare a San Siro a vedere una partita».
Si racconta molto diverso sugli sci rispetto alla vita di tutti i giorni.
«C’è una bella differenza. Quando scio sono estremamente più cattivo, nella vita sono più tranquillo, più calmo».
Mai avuto bisogno di un mental coach.
«Mai avuto né psicologi né mental coach. Non mi sono mai trovato nella condizione di averne bisogno. E penso che non mi aiuterebbe tanto».