Per ora restano in silenzio Peugeot, Hublot e Asics. Per il Sole 24 Ore dopo l’Australia ci rimetterà almeno 30 milioni in sponsorizzazioni
Ora, piano piano, arriva il momento degli sponsor. Quelli che hanno silenziosamente atteso in disparte che Djokovic completasse il suo capolavoro masochista in Australia, e che ora cominciano timidamente a posizionarsi.
Lacoste, il principale sponsor del tennista serbo, ha dichiarato di voler rivedere e analizzare gli eventi che hanno scatenato una battaglia legale di quasi due settimane e impedito al serbo non vaccinato di difendere il suo titolo agli Australian Open: “Il prima possibile ci metteremo in contatto con Novak Djokovic per rivedere gli eventi che hanno accompagnato la sua presenza in Australia”, si legge in una nota. “Auguriamo a tutti un eccellente torneo e ringraziamo gli organizzatori per tutti i loro sforzi volti a garantire che il torneo si svolgesse in buone condizioni per giocatori, staff e spettatori”.
La Cnn scrive anche che Peugeot, un altro sponsor dei main sponsor di Djokovic ora di proprietà di Stellantis, ha rifiutato di commentare. Così come Hublot e il gigante giapponese dell’abbigliamento sportivo Asics.