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Corsport: «Commisso ha ragione sui mali del calcio italiano, ma da noi la forma prevale sulla sostanza»

Giudice sul Corsport: «la crisi finanziaria è dovuta solo in parte dal Covid, molto si deve alla penuria di capitali e alla tradizione italiana di fare gli imprenditori con poche risorse»

Corsport: «Commisso ha ragione sui mali del calcio italiano, ma da noi la forma prevale sulla sostanza»
Torino 29/01/2021 - campionato di calcio serie A / Torino-Fiorentina / foto Image Sport nella foto: Rocco Commisso

Il Corriere dello Sport ospita la consueta interessante analisi di Alessandro Giudice l’unico che spiega realmente il calcio italiano dal punto di vista economico-finanziario. Una mosca bianca nel panorama italiano. Scrive dell’indice di liquidità:

È ormai il terribile indicatore a turbare i sonni degli appassionati. Almeno da quando il calcio soffre di una crisi finanziaria causata dal Covid solo in parte, perché molto si deve alla penuria di capitali e alla tradizione italiana di fare gli imprenditori con poche risorse.

Si rileva due volte l’anno: 31 marzo e 30 settembre, cioè prima delle due finestre di calciomercato e non deve scendere sotto 0,60. Su 100 euro di impegni a breve, almeno 60 vanno coperti da somme che la società potrà incassare entro 12 mesi.

Spiegato a chi non è avvezzo ai bilanci è il rapporto tra attività correnti e passività correnti (Ac/Pc)

Il 30 settembre la Juve era a 0,57: l’aumento di capitale è stato dunque provvidenziale per il mercato di gennaio ma anche a marzo il club non rispettava il parametro. Senza i 75 milioni anticipati da Exor il 27 agosto non avrebbe forse completato la sessione.

Il problema è che nella gestione casereccia di molti club i debiti vengono spesso rinviati o coperti con altri debiti. Nella sua fragorosa polemica Commisso ha puntato il dito sull’indicatore di liquidità, sfidando altri presidenti a pubblicarlo e ricordando orgogliosamente che il supporto garantito alla Fiorentina dal suo gruppo le consente di rispettare le regole. Il quadro dei mali della Serie A disegnato dal patron viola è corretto nel complesso ma si sa che in Italia la forma prevale sulla sostanza e il bon ton si prende a pretesto per disinnescare la carica di certe dichiarazioni. Nel caso, la denuncia è giusta ma la scelta di alcuni bersagli pare imprecisa.

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