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La Liga vota sui Fondi: i piccoli club, guidati da Tebas, possono sconfiggere Barcellona e Real

Oggi si decide il futuro finanziario e politico del calcio spagnolo. Con i due grandi club c’è solo Bilbao (e la Federazione). Servono 32 voti e Tebas ne ha 39

La Liga vota sui Fondi: i piccoli club, guidati da Tebas, possono sconfiggere Barcellona e Real
2021 archivio Image Sport / Calcio / Javier Tebas / foto Imago/Image Sport

Oggi si decide il futuro finanziario del calcio spagnolo. Si vota sull’ingresso dei fondi nella Liga, e soprattutto di quali fondi. Non è solo una questione di danaro, dietro si combatte una battaglia politica di posizione, tra il ticket Barcellona-Real Madrid e il resto delle società spagnole. I 42 club della Liga sono chiamati a decidere se andare avanti con il Progetto Impulse, 1.994 milioni di euro patrocinato dal fondo CVC in cambio del 9% degli utili derivanti dallo sfruttamento dei diritti televisivi per 50 anni, oppure virare verso una nuova proposta di finanziamento, formalizzata la scorsa settimana da Real Madrid, Barcellona e Athletic. L’alternativa prevede un prestito concesso da JP Morgan, Bank of America e HSBC di 1.994 milioni di euro, ma da restituire in 25 anni e a condizioni che i loro promotori trovano decisamente più vantaggiose, spiega El Pais.

E’ una lotta di potere. Da una parte ci sono Javier Tebas e i 38 club che sostengono il suo mandato di presidente della Liga. Dall’altro Real Madrid, Barcellona, Athletic e la Federcalcio spagnola, con il presidente Luis Rubiales. Due fronti contrapposti.

Perez e “soci” hanno chiesto con una lettera al Consiglio Superiore dello Sport il blocco dell’accordo con CVC, ritenendolo illegale e dannoso per gli interessi dei club. L’organo di governo presieduto da José Manuel Franco aveva convocato per ieri pomeriggio un incontro pacificatore tra le parti. Ma Madrid, Barça e Athletic hanno rifiutato l’invito e l’incontro è saltato. Il CSD in ogni caso avrebbe informato le parti che, sentito l’Avvocato dello Stato, non può bloccare l’accordo con CVC perché non ha poteri per intervenire in una controversia tra privati. Insomma, l’accordo con CVC resta in piedi:  prevede la formazione di una struttura esterna congiunta tra la Liga e il fondo, che controllerà i pagamenti ai club, distribuiti in quattro anni. La destinazione del denaro è bloccata per i club: il 70% dovrà andare in infrastrutture e progetti futuri, il 15% per il pagamento de debiti e un altro 15% per i contratti. Per Tebas il Piano Impulse è strategico per aumentare la liquidità del campionato, mentre per i tre club ribelli (Barcellona e Real lo erano in Europa per la Superlega e lo sono in patria per i fondi) è un mero prestito che indebiterebbe ulteriormente i club.

Secondo Real Madrid, Barcellona e Athletic l’accordo con CVC avrebbe un costo per i club di 13.124 milioni di euro, mentre il Progetto Sostenibile – il loro piano parallelo – costerebbe ‘solo’ 881 milioni.

La federazione, dal canto suo, sottolinea il conflitto di interessi di Tebas, che avrebbe un nuovo incarico retribuito presiedendo un nuovo organismo esterno alla Liga per almeno i prossimi sette anni.

Si va dunque al voto. In Liga – scrive El Pais – danno per scontato che il voto premierà il Progetto Impulse, perché i 39 club che accederanno alla linea di credito offerta dal CVC hanno già pianificato la spesa dei fondi che incasseranno. Per passare bastano 32 voti a favore.

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