“C’è qualcosa di poetico nella performance di Benzema, incapace di concedere esche populiste ai tifosi e al giornalismo”
Karim Benzema resta un nome sullo sfondo dei vari premi che in giro per il mondo incoronano i suoi colleghi bomber. Eppure sta vivendo il momento più bello della sua carriera, in un’eta in cui gli altri solitamente sfioriscono. Ha ormai un profilo acclarato da alter ego eventuale. Nessuno avrebbe mai detto che avrebbe ereditato da Cristiano Ronaldo la leadership del Real Madrid, né quella della Liga di Messi. Eppure. Ne scrive El Pais, con un editoriale di Santiago Segurola.
“L’ovazione ricevuta la scorsa settimana al San Mamés può essere interpretata come il tributo generale a un giocatore meraviglioso”, scrive.
“Ma un dubbio incombe. Benzema è cambiato o è cambiata la percezione di lui?”. Probabile che “Benzema sia lo stesso di sempre, ma in condizioni diverse”.
“Nelle fasi più critiche della sua carriera indossava un’etichetta difficile: era il capriccio del presidente, un pregiudizio che taglia l’ambiente come una lama. Benzema, che è il giocatore meno demagogico al mondo, non si è mai preso la briga di mostrare ciò che non è. Da qui l’enorme merito del suo successo. È vero che l’aria malinconica dei suoi giorni più difficili al Real Madrid gli ha lasciato un profilo sofferente più che comprensibile. Pochi giocatori sono stati così esposti alla frusta delle critiche, a volte dal cuore del club”.
Segurola scrive che gli stessi “che ora lo acclamano al Bernabéu erano i centurioni dell’allenatore che lo screditarono pubblicamente e chiesero l’ingaggio di Adebayor”. “Nel migliore dei casi, è stato valutato come un ufficiale di Cristiano, che ha trovato nel suo compagno intelligente e timido il complemento ideale per la sua voglia di gol. C’era qualcosa di poetico nella performance di Benzema, incapace di concedere esche populiste ai tifosi e al giornalismo”.
“Il percorso della sua definitiva consacrazione si è svolto in condizioni impreviste, con un Madrid privo di Cristiano, sostenuto da una larga maggioranza dei veterani e deluso dalle prestazioni di Bale e Hazard. Quel Madrid tra le due guerre non sembrava lo scenario migliore per un giocatore con la reputazione da timido e indolente, che invece Benzema ha sfruttato. Il Real ha tanti giocatori bravi o eccellenti, ma in questo momento è il Real di Benzema, e nessuno lo mette in dubbio”.