ilNapolista

Un club spagnolo ha salvato la capitana afghana di basket in carrozzina dai talebani

El Pais: Nilofar Bayat è riuscita a lasciare il Paese grazie al Bidaideak Bilbao, che le ha offerto un ingaggio. Era stata colpita da un missile a due anni, e ora aveva lanciato un appello

Un club spagnolo ha salvato la capitana afghana di basket in carrozzina dai talebani

Nilofar Bayat, capitano della squadra afghana di basket in carrozzina, ha lasciato Kabul alle 6.30 di stamattina con il secondo aereo militare inviato dalla Spagna per evacuare i collaboratori afgani. Dopo uno scalo a Dubai, il volo andrà alla base aerea di Torrejón (Madrid). Il che è il lieto fine che la Spagna aspettava ad apporre alla storia esemplare di questa donna afghana, una sportiva, liberata dal terrore talebana grazie al al Bidaideak Bilbao, club spagnolo che gli ha offerto un ingaggio. Ma è una storia molto più complessa di così, che per El Pais sembra Casablanca, il film.

La giocatrice è su una sedia a rotelle dall’età di due anni: colpita da un missile che cadde sulla sua casa e uccise suo fratello. Quando in Afghanistan governavano i talebani. Ora che sono tornati al potere ha lanciato un appello, come tante altre donne.

Un amico giornalista, Antonio Pampliega ha contattato la federazione spagnola di pallacanestro. Il Bidaideak Bilbao le ha offerto un posto in squadra. E Jorge Garbajosa, il presidente federale spagnola ha avviato la pratica per includere i nomi di Nilofar Bayat e di suo marito Ramish, anche lui disabile, nella lista delle persone autorizzate ad espatriare.

Nilofar e Ramish sono arrivati ​​mercoledì all’ingresso dell’aeroporto militare di Kabul, circondato dalle forze talebane – racconta El Pais – All’interno, i militari statunitensi si sono mossi, ma non hanno potuto avvicinarli. Alla fine, dopo ore di ansia, sono riusciti ad entrare in aeroporto, ma dopo aver superato i controlli sui passaporti, non hanno trovato nessun responsabile della delegazione spagnola.

L’atleta ieri ha inviato un messaggio ad Pampliega: “Antonio, vado in Germania. Se resto ad aspettare l’aereo dalla Spagna mi buttano fuori dall’aeroporto perché non arriva fino a domani. E non voglio dover affrontare la stessa cosa oggi con i talebani. Vado. Parleremo da Francoforte”.

ilnapolista © riproduzione riservata