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La resistenza no-vax del tennis (femminile). Konta salta Wimbledon e Olimpiadi per Covid e non cambia idea

Meno del 50% delle giocatrici s’è vaccinata. Per il futuro il Tour si prepara a “liberare” i vaccinati e a rendere difficile la vita sportiva dei non vaccinati

La resistenza no-vax del tennis (femminile). Konta salta Wimbledon e Olimpiadi per Covid e non cambia idea

La numero 1 del tennis inglese Johanna Konta resta scettica sul vaccino anti-Covid nonostante abbia perso a causa del Covid sia Wimbledon che le Olimpiadi di Tokyo. Il che per il Telegraph è una notizia, non solo per la sconsiderata ottusità della campionessa di casa ma anche perché mette in evidente un problema più generale: il tennis, soprattutto quello femminile, sembra essere diventato lo sport no-vax-per eccellenza. In un mondo in cui gli sportivi fanno un gran fatica a diventare simboli della campagna vaccinale.

“Il tennis è diviso a metà sulla questione delle vaccinazioni e Konta si trova dalla parte opposta rispetto ad Andy Murray. Il ha affermato che i giocatori dovrebbero essere puniti perché “hanno la responsabilità… di badare a tutti gli altri”.

“Konta ha detto due settimane fa che, sebbene non sia contraria per principio ai vaccini resta indecisa se farselo. Nonostante lei stessa sia sta colpita dal virus e penalizzata nella sua carriera. E nonostante il tennis vada dritto verso un sistema in cui chi non è vaccinato sarà penalizzato: i giocatori vaccinati saranno in grado di “allenarsi e muoversi liberamente tra hotel e campi”, mentre gli altri dovranno affrontare dure quarantene e restrizioni.

“I dati del tennis sono allarmanti: meno del 50% delle giocatrici hanno ricevuto il vaccino”.

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