L’atleta è crollata per problemi di testa. Che qualcosa non andasse si era capito dal suo sfogo su Instagram e dalla prova di domenica
“Questa non è solo una storia di sport. Questa è una storia di vita”. Lo scrive la Gazzetta dello Sport a proposito di Simone Biles, fuori dalla finale di ginnastica artistica a squadre, ieri, per “problemi di testa”.
L’atleta più forte e più coccolata è crollata all’improvviso.
“E’ crollata. In modo inatteso, fragoroso. Sul proscenio più prestigioso, quello olimpico, davanti agli occhi del mondo. Dentro (all’Ariake Center) solo pochi privilegiati, fuori tutti gli altri, milioni. La più forte, la più attesa, la più coccolata, la più cliccata in un amen ha spento la luce e si è fatta da parte. Clic. Basta, non gioco più”.
I segnali, scrive la rosea, c’erano tutti.
“Che qualcosa non andasse, dopo le strane imperfezioni di domenica in qualificazione, si è capito subito”.
Il 13,766 rimediato dalla Biles “non è degno di lei e della sua fama”. “Strano, molto strano”.
Alla base del crollo non c’è un problema fisico, ma un crollo mentale. E il post pubblicato dalla Biles su Instagram, lunedì, avrebbe dovuto essere “più di un campanello di allarme”. L’atleta aveva scritto: «A volte sento tutto il peso del mondo sulle mie spalle».
In conferenza stampa ha spiegato che non si diverte più, e che deve fronteggiare i suoi demoni. La Gazzetta scrive:
“Si friggano ori e record. Non è fragilità. È umanità. E merita il massimo rispetto”.