Comincia il Brasileirao, con tante novità e senza due squadre storiche come Botafogo e Vasco da Gama. L’anno scorso vinse il Flamengo
Una sfida tra due “giganti” del calcio brasiliano, a fare da apripista ad una stagione che, come al solito, si presenta avvincente e imprevedibile e dove a contendersi il titolo ci saranno, oltre ai già citati Flamengo (allenato da Rogerio Ceni) e Palmeiras (guidato dal tecnico portoghese di Abel Ferreira), l’ambizioso San Paolo di Hernan Crespo, il Santos della nuova stellina brasiliano Kaio Jorge (accostato a molti club europei e italiani, Napoli compreso), oltre alle sempre agguerrite Corinthians, Fluminense, le due compagini di Porto Alegre Gremio e Internacional (che lo scorso anno ha visto sfumare sul traguardo una vittoria che manca ormai dal lontano 1979) e l’Atletico Mineiro di Belo Horizinte, mentre è da attenzionare l’outsider Bragantino, che dal 2019 è entrato a far parte della galassia Red-Bull (modificando il suo nome in Red-Bull Bragantino) e che, pertanto, ambisce a scalare le posizioni di vertice e a stravolgere gerarchie consolidate da anni, minando così il sempre più fragile predominio del “Clube dos Treze” (Club dei 13), che nel campionato che si accinge ad iniziare deve fare a meno di ben tre storici componenti, dal momento che Botafogo e Vasco da Gama (retrocesse a febbraio insieme Goias e Coritiba) sono andate a far compagnia in cadetteria al Cruzeiro (retrocesso l’anno precedente in B per la prima volta nella sua storia).
Inizia dunque un campionato che, come visto, conta ai nastri di partenza non poche assenze importanti ma che vede anche il debutto assoluto in massima serie del Cuiabà, che lo scorso febbraio ha ottenuto una storica promozione in A insieme all’America Minas Gerais, alla Juventude e alla Chapecoense (tornata in massima serie dopo un solo anno di purgatorio in cadetteria), squadra quest’ultima balzata tristemente agli onori della cronaca nel novembre 2016 a causa del famigerato incidente aereo nel quale persero la vita tutti i componenti della squadra, eccetto tre sopravvissuti.
Altra novità del campionato che sta per iniziare, la nuova regola, introdotta dalla Federcalcio brasiliana, che limita il numero degli esoneri: da quest’anno, infatti, ogni squadra potrà cambiare allenatore, ricorrendo ad un tecnico esterno, soltanto una volta nel corso della stagione e le società che dovessero optare per un secondo esonero, possono ricorrere soltanto alla cosiddetta “soluzione interna”, mettendo in panchina qualcuno che già lavora nel club da almeno sei mesi. Tale regola si è resa necessaria per porre rimedio ad un andazzo ormai generalizzato che vedeva squadre cambiare allenatore anche ogni paio di mesi; basti pensare, ad esempio che lo scorso anno ci sono state due squadre (entrambe retrocesse!) che hanno cambiato ben sei allenatori diversi (e una delle due ha richiamato ben tre tecnici precedentemente esonerati, per un totale di nove cambi in panchina)!
P.S.: intanto stanotte si sono già disputati i primi tre incontri: la deb assoluta Cuiabà ha pareggiato 2-2 in casa contro l’altra neopromossa Juventude, il Bahia ha travolto 3-0 il Santos, mentre è terminato a reti inviolate l’altro “big match” previsto in questa prima “Rodada”, quello tra il San Paolo e la Fluminense.