Il Telegraph mette in prima pagina la “resa” politico-vaccinale di Francia e Germania. Il CorSera: Putin ha affidato la produzione a India e Corea
Vincenzo De Luca c’è arrivato prima di Merkel e Macron. Lo Sputnik, il vaccino anti-Covid russo, è la nuova frontiera dell’approvvigionamento europeo, in attesa che l’Ema dia il via libero all’utilizzo. Il Daily Telegraph mette in prima pagina questa piccola “rivoluzione” politica, con i leader di Germania e Francia in trattative col “nemico” Putin. La Campania è un “caso” in Italia per il pre-contratto chiuso col governo russo, che ha mandato su tutte le furie gli altri Governatori regionali e messo in allarme il Commissario Figliuolo.
Ma dietro lo Sputnik c’è di più. Molto di più.
Secondo il Telegraph “la decisione di rivolgersi alla Russia per le forniture di vaccini potrebbe avere profonde conseguenze politiche, minaccia di minare la coalizione globale che ha imposto sanzioni ad alti esponenti russi a seguito del coinvolgimento del Paese in atrocità internazionali”.
L’annuncio di una potenziale cooperazione arriva però pochi giorni dopo che il ministro degli Esteri francese, Jean-yves Le Drian, ha criticato la Russia per utilizzare il suo vaccino come “strumento di propaganda”.
Oggi il Corriere della Sera torna su questo punto, che diventa cruciale. La Russia infatti offre il suo vaccino a tutto il mondo, e molti Paesi, dal Venezuela a San Marino, lo hanno già adottato. Ma in patria i numeri dei vaccinati sono davvero bassi, e per far fronte alle sue necessità Mosca è costretta a importare dosi dall’estero, scrive il Corsera.
A Mosca le dosi arrivano, ad esempio, dalla Corea del Sud, prodotti dalla compagnia farmaceutica coreana Hankook Korus Pharm. Altre dosi arriveranno dall’India, con la quale la Russia ha raggiunto importanti accordi di produzione. La Russia di fatto sta adottando una strategia di produzione quasi “opensource”. In Corea saranno complessivamente prodotte 150 milioni di dosi e 63 milioni arriveranno dalla cinese Shenzhen Yuanxing Gene-tech Co. Secondo il New York Times lo Sputnik viene prodotto in sette aziende private che agiscono su licenza, scarsamente incentivate e pagate pochissimo.
Preoccupazioni ha espresso la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen:
«Ci chiediamo come mai la Russia stia offrendo teoricamente milioni e milioni di dosi mentre non fa sufficienti progressi nel vaccinare la sua popolazione».
Putin dice che 4,3 milioni di persone hanno ricevuto entrambe le dosi. Ma la popolazione russa è di 146 milioni e gli adulti vaccinabili sono 110 milioni.
In pratica la partita è doppia: da un lato la Russia sta usando il suo vaccino come veicolo di propaganda, dall’altro ha fretta di chiudere accordi di produzione con l’estero perché da sola non ce la fa.