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Un girone unico da 36 squadre, la nuova Champions rischia di essere di una noia mortale

La Gazzetta spiega la formula astrusa della nuova competizione con la quale l’Uefa vuole battere in volata il progetto Superlega: la pertite aumentano del 70%

La nuova Champions League, che dovrebbe partire nel 2024 per battere in volata il progetto concorrente della Superlega dei top club, avrà una formula astrusa e rischia di diventare di una noia mortale.

Secondo la Gazzetta dello Sport raccoglierà 36 squadre in un girone unico, con partite di sola andata ma senza incroci integrali: minimo 10 partite per ogni partecipantemassimo 17 per chi arriva in finale.

Prima di arrivare alla benedetta fase ad eliminazione diretta, che tutti hanno apprezzato ancora di più quest’estate, il torneo si impantanerà in un girone da 36 squadre in cui ogni squadra giocherà 5 partite in casa e 5 in trasferta. Con abbinamenti un po’ complicati.

Prima del via, le squadre saranno ordinate in quattro fasce in base al ranking Uefa. Poi, per esempio, le squadre di prima fascia giocheranno: due partite contro altre squadre della stessa fascia; tre partite contro squadre di seconda e terza fascia; e altre due partite contro squadre dell’ultima fascia.

“Si tratta – scrive la Gazzetta – di un compromesso tra esigenze di botteghino e match equilibrati: 10 partite invece di 6, quasi il doppio di oggi, in teoria un affare per chi entra”.

Il rischio di partite di basso profilo è molto alto. 

Ancora da definire il criterio per scegliere le 4 squadre supplementari (probabile un cammino via playoff), uno dei temi più controversi. I campionati top vogliono almeno 5 club partecipanti. Insomma la Coppa dei Campioni diventa un supercampionato europeo.

Poi – finalmente – ottavi, quarti, semifinali e finale.

Le partite di Champions in tutto passeranno dalle attuali 125 a 209, esclusi spareggi: quasi il 70% in più.

La Uefa presenterà il progetto martedì alle 55 federazioni: l’idea è superare in velocità la Superlega, approvare tutto ad aprile e cominciare la vendita dei diritti.

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