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Ornella Vanoni «La marijuana mi fa molto bene. Se il bagno è occupato faccio pipì nel prato»

Intervista al Fatto: «Sono più libera di quando ero giovane. All’epoca non riuscivo a manifestarlo. Ero bloccata dalla timidezza, e il corpo e il volto non mi aiutavano. Mi davano della snob e della stronza» 

Ornella Vanoni «La marijuana mi fa molto bene. Se il bagno è occupato faccio pipì nel prato»

Il Fatto Quotidiano intervista Ornella Vanoni. Dopo otto anni di silenzio musicale, ha pubblicato un album di inediti, “Unica”. Negli ultimi anni la Vanoni è stata spesso criticata, accusata di stonare nelle ospitate in tv.

«Può darsi, non lo escludo, ma in realtà non mi interessa; quando passano gli anni ci si stacca un po’ da sé, non si ha più quell’ansia del devo arrivare, del devo fare: ora mi conosco bene, e sono pure stufa di me; ora mi interessano più gli altri, mi piace ascoltare, restare zitta».

Oggi si sente più libera di quando era giovane, dice.

«Anche da giovane ero libera, ma non riuscivo a manifestarlo, ero bloccata dalla timidezza, e il mio corpo e il mio volto non mi aiutavano. Non erano il volto e il corpo di una timida, e allora mi davano della snob, della stronza, della radical chic, quando non ero niente di tutto quello. Soprattutto i radical chic non mi sono mai piaciuti».

Nell’album c’è un brano intitolato “Nuda sull’erba”.

«L’ho chiesto io, e ho specificato: ‘Lì faccio la pipì’. E’ vero: se sono in una casa, e trovo il bagno occupato, allora uso il prato; una volta ero ospite di una villa importante, esco e mi accovaccio, poi rientro e il padrone di casa mi domanda: ‘Dove è stata?’ ‘A fare la pipì’. ‘Dove?’ ‘Là’ e indico il punto. Lui atterrito: ‘No! L’azalea di mia nonna’; con tutte le vitamine che prendo, sai che meraviglia è venuta su?».

Racconta il rapporto con Ugo Tognazzi, per il quale ha recitato in “I viaggiatori della sera”.

«Con Ugo litigavamo sempre, lui mi accusava di avergli rovinato il film perché non dimostravo cinquant’anni, come il personaggio prevedeva, io rispondevo: “Tu ne dimostri di più, questo è il casino”; è stato un grande attore, ma doveva evitare la regia: sul set era nervosissimo, poi viaggiava sempre con queste valigie piene di coltelli. Tutti scappavano dalle sue creazioni culinarie e si offendeva; però da lui ho ricevuto un grande complimento: mi ha definito la donna più intelligente della sua vita. E non è
stato l’unico uomo…».

Dice che prima non le piaceva nulla di lei, adesso invece le cose sono cambiate.

«Prima nulla, adesso sono contenta, mi reputo coraggiosa per via della timidezza, però questo sforzo mi è costato il sistema nervoso e sono stata costretta a curarmi. Eppure. Sono andata avanti e, come dice Paolo Crepet, ci riesce solo chi ha coraggio. Ogni volta che dovevo cantare mi veniva un accidente, speravo ci fosse almeno uno sciopero o un’invasione di cavallette tanto da giustificare l’annullamento; poi iniziavo e tutto si risolveva».

Due le cose a cui non rinuncia: vino e marijuana. Della sua passione per le canne non ha mai fatto mistero, del resto.

«La marijuana mi fa molto bene».

E sul bicchiere di vino:

«Se me lo tolgono mi incavolo».

 

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