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Andrea Agnelli vuole la Ferrari, ma Elkann prende tempo e fa arrabbiare il cugino

Dagospia: Elkann come Ceo a Maranello vorrebbe piazzare un altro cugino, Alessandro Nasi. Mentre il presidente della Juve vorrebbe creare una polisportiva di lusso

Ferrari ha chiuso il 2020 con un utile netto in calo del 13%, a 609 milioni, ma con risultati superiori rispetto alle guidance fornite dal gruppo, scrive il Sole 24 Ore. Mentre proprio la scelta del nuovo Ceo che sostituirà Louis Camilleri rischia di scheggiare il rapporto tra John Elkann e Andrea Agnelli: è noto ormai da tempo che il presidente della Juve ambisce ad occupare quella poltrona, e che il cugino continua a prendere tempo.

L’individuazione del nuovo capoazienda – scrive ancora il Sole –  sarà accurato per assicurare la scelta migliore: «Impiegheremo il tempo necessario per individuare la figura migliore per guidare questa azienda», ha chiarito Elkann.

Dagospia torna su questa sorta di piccola faida familiare. L’amministratore delegato di Exor, cassaforte di famiglia, traccheggia, e Agnelli si sta innervosendo. Elkann “ha un nome che gli frulla per la testa: Alessandro Nasi, suo lontano ma influente cugino. Il ramo dei Nasi ha il 27% delle quote della Giovanni Agnelli e C. S.a.p.az., l’accomandita che controlla la Exor (Alessandro è vicepresidente della società insieme ad Andrea Agnelli)”.

“Più noto per essere diventato il fidanzato di Alena Seredova dopo la rumorosa rottura con Buffon – racconta Dagospia –  Nasi da giugno 2020 guida la Comau, società specializzata nell’automazione industriale per l’industria automobilistica, controllata da Fca”. “E’ un ingranaggio discreto ma consolidato della nuova generazione di Agnelli, e una sua promozione ad amministratore delegato di Ferrari lo catapulterebbe nella prima linea familiar-aziendale. Cosa che sta facendo venire un embolo al povero Andrea, che da quando è un bambino sogna di entrare in Ferrari, tanto da aver lavorato in Formula1 quando era più giovane”.

“Invece, come supremo sgarbo, il suo detestato cugino fece entrare Lapo e non lui nel cda di Maranello, e al massimo gli ha offerto la presidenza della società, ma senza deleghe e solo abbandonando quella bianconera. Nel cassetto dei sogni di Andrea c’è il piano di fondere Ferrari e Juventus e di guidare lui questa inedita ”polisportiva” di lusso, da quotare poi in borsa”.

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