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“Gallera era stanco”. Così finisce l’avventura dell’assessore simbolo del disastro lombardo

Trombato l’assessore al Walfare della Regione Lombardia. Nel rimpasto di giunta fa posto a Letizia Moratti

“Gallera era stanco”. Così finisce l’avventura dell’assessore simbolo del disastro lombardo

L’assessore Gallera ha svolto un lavoro molto pesante in questi ultimi mesi, era particolarmente stanco e ha condiviso un avvicendamento”. Così il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana saluta il suo fido compagno di sventura, l’assessore al Walfare che viene deposto nel rimpasto di giunta per far posto a Letizia Moratti.

Il simbolo del 2020, della disastrosa gestione della pandemia in una regione devastata dal contagio e dai morti. Lascia dopo aver accumulato un curriculum di sfondoni e brutte figure da rovinare un paio di carriere. Le incredibili dirette passate a vantarsi dei record di contatti dei suoi social prima di snocciolare il dato dei deceduti, con l’appeal macabro del teleimbonitore che sa la differenza tra una batteria di pentole e una vita. La celeberrima spiegazione del Rt (“L’indice Rt a 0,51 vuole dire che per infettare me bisogna trovare due persone nello stesso momento infette…”), la teoria del distanziamento non necessario se indossi la mascherina, la corsa sul Naviglio violando un paio di zona arancioni. Fino alle ultime polemiche sui ritardi per la vaccinazione (“mica posso richiamare i medici dalle ferie”).

Se ne va un campione. E, come scrive Paolo Ziliani, meritava una standing ovation.

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