Su Repubblica Napoli la relazione degli ispettori che ha decretato il passaggio alla zona rossa. Tre pagine che saranno inviate alla Procura di Napoli.
Repubblica Napoli riporta il contenuto della relazione degli ispettori del Ministero della Salute dopo l’ispezione negli ospedali napoletani compiuta la scorsa settimana. Ispezione che ha comportato il salto della Campania da zona gialla a zona rossa.
“Tre pagine che, seppur in estrema sintesi, bacchettano la «mancata programmazione» di un Piano anti-Covid per il temuto autunno nero”.
Il documento, spiega il quotidiano, sarà ora trasmesso ai manager degli ospedali e, condiviso con i carabinieri del Nas, sarà inviato, per conoscenza, anche alla Procura di Napoli.
Il quotidiano riporta alcune delle criticità evidenziate.
Il Monaldi viene indicato come l’unico ospedale dove non ci sono code, ma perché manca il pronto soccorso. Gli ispettori registrano che i 28 posti disponibili di terapia intensiva sono tutti occupati, ma che
«per l’approccio terapeutico si predilige ormai il ricorso alla Sub-intensiva».
Medici e infermieri si fanno in quattro, scrivono gli ispettori. Che aggiungono che il pesantissimo carico di lavoro a cui sono sottoposti dipende
«da una quasi totale assenza di appropriato coordinamento tra Azienda ospedaliera, Asl (Usca) e Medicina generale. Ciò comporta un iper-afflusso di pazienti, anche di quelli potenzialmente trattabili a domicilio».
Si rileva la «carenza di personale specialistico» e «l’assenza di qualsivoglia area protetta e coperta dove allocare i pazienti in attesa di visita e/o successivo trasferimento. Si tratta di soggetti che, in più del 70 per cento dei casi, sono positivi e sintomatici».
Per ciò che concerne l’Ospedale del Mare, gli ispettori registrano il sovraffollamento e la mancanza di medici e anche che non sono attivati tutti i posti letto.
«L’afflusso giornaliero attuale è è di 150 pazienti al giorno, di cui 50 Covid. L’ospedale è provvisto di un’area prefabbricata con capacità massima di 72 posti letto di Terapia Intensiva (Ti): attualmente sono dichiarati 32 attivi, di cui 16 occupati».
Per gli altri, scrivono, «sarà necessario reclutare rianimatori».