Alla Gazzetta: “Il tampone a 48 ore dalla partita rischia di mandare in campo giocatori positivi e contagiosi, meglio un tampone antigenico rapido qualche ora prima del match”
Nel mondo del calcio aumentano i contagi: in Serie A se ne contano, finora, 31. La Gazzetta dello Sport intervista, sulla situazione, Antonella Viola, immunologa, professoressa di Patologia Generale presso il Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova.
La Viola parla innanzitutto dei comportamenti dei calciatori. Ronaldo si è fatto un selfie mentre era a cena con la Nazionale senza distanziamento né mascherine, ad esempio. Dopo qualche ora è risultato positivo al tampone.
«Sono esattamente questi i comportamenti che vanno evitati. Andando in giro per le città non possiamo non notare ancora assembramenti davanti ai locali e gente che chiacchiera a una spanna di distanza. Così il virus non fa che diffondersi e se la tendenza non cambierà, se non verranno rispettate la misure decise dal governo e quelle che arriveranno in seguito, in un paio di mesi la situazione sarà molto problematica in tutte le terapie intensive del Paese. I calciatori probabilmente si sentono tutelati dai tamponi fatti. Ma sbagliano! Quel test ti dice solo che in quel momento esatto non hai il virus, ma per quanto si possa fare attenzione ai contatti, non è assolutamente detto che non si diventi positivi nel giro di poche ore. Quindi anche in ritiro, anche in un ambiente apparentemente sano, devono tutti indossare le mascherine e mantenere il distanziamento sociale. Pure a tavola…».
La professoressa sottolinea il problema dei tempi di incubazione del virus e la relativa inefficacia del tampone a 48 ore dalla partita per tracciare i contagi.
«Facciamo un esempio: io calciatore faccio il tampone molecolare, ovvero quello che ha bisogno di più tempo per essere elaborato, il venerdì, a 48 ore dal match. Se giovedì sera incontro al bar un amico positivo che mi contagia, al test potrei risultare negativo, ma in campo rischierei di essere positivo e contagioso».
Indica come possibile soluzione il tampone antigenico rapido.
«Basta fare un tampone antigenico rapido qualche ora prima della partita. È vero che hanno una sensibilità minore, ma se – tornando al nostro caso – il tampone molecolare del venerdì è negativo, non è detto che quello rapido lo sia la domenica. E se anche lo fosse, vorrebbe dire che la carica virale del giocatore è così bassa da non poterlo considerare seriamente contagioso».