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Ricciardi: «Le mie parole sul lockdown? Non smentisco, ma sono state interpretate in modo forzato»

Al CorSera: «Era una valutazione oggettiva. Volevo dire che quando non si riesce ad attuare una strategia di contenimento, bisogna adottare quella di mitigazione. Contenimento significa rintracciare e limitare i focolai».

Ricciardi: «Le mie parole sul lockdown? Non smentisco, ma sono state interpretate in modo forzato»

Ieri abbiamo pubblicato un passaggio di un articolo scientifico firmato da Walter Ricciardi ad aprile. Il consulente del ministro della Salute, Speranza, all’epoca dichiarava che “Il lockdown è una misura di cieca disperazione“. Una dichiarazione che naturalmente ha destato parecchia sorpresa. E che Ricciardi spiega meglio oggi in un’intervista al Corriere della Sera.

«Non smentisco ma la mia era una valutazione oggettiva, il legale forza giuridicamente il significato della mia affermazione. Per cieca intendevo che era estrema: nel momento in cui non hai altri strumenti, è evidente che non puoi non attuare quel tipo di strategia».

Il legale a cui si riferisce Ricciardi è quello del Comitato dei familiari delle vittime, che ha affidato il testo “incriminato” all’Agi.

«Volevo dire che quando non si riesce ad attuare una strategia di contenimento, bisogna adottare quella di mitigazione. Contenimento significa rintracciare e limitare i focolai».

Ricciardi difende la decisione del lockdown.

«Nessuno al mondo era preparato, noi siamo stati i primi e abbiamo fatto il possibile prima per contenere. Poi, quando abbiamo capito che non era possibile, abbiamo dovuto mitigare. E anche in questo siamo stati i primi al mondo. Il nostro modello decisionale è oggi citato come esempio positivo».

 

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