Bloccano l’ingresso del virus nelle cellule dell’uomo. Anche altri centri al lavoro su questo fronte. Gli anticorpi sono immediatamente efficaci, ne servono meno dosi ma sono più costosi e meno durevoli del vaccino
Su Repubblica una ricerca dell’Università di Washington, a cui partecipa anche l’ospedale Sacco di Milano, che ha individuato due potenti anticorpi per combattere il Covid.
“Testati sui criceti, hanno messo ko Sars-Cov-2, bloccando la famosa spike (la punta della corona) che il coronavirus usa per legarsi alle cellule umane e il recettore Ace2 che funge da chiavistello di ingresso”.
Anche l’Università di Roma Tor Vergata e la Fondazione Toscana Life Scieces, con Rino Rappuoli, sono al lavoro su questo fronte. Rappuoli ha isolato tre anticorpi particolarmente potenti. I primi trattamenti potrebbero arrivare in primavera.
Rispetto al vaccino, spiega Repubblica,
“gli anticorpi monoclonali avrebbero il vantaggio di essere efficaci subito, mentre la risposta immunitaria stimolata dal vaccino richiederebbe uno o due mesi, e probabilmente avrebbe bisogno di un richiamo dopo la prima dose. Gli anticorpi andrebbero somministrati subito dopo l’infezione (o in via preventiva nelle persone ad alto rischio di contagio) e sarebbero efficaci nell’immediato. A livello di produzione, ne servirebbero meno dosi, essendo indicati ai malati o agli individui esposti, non a tutta la popolazione mondiale“.