Al Fatto: «Chi non si sente responsabile non ha capito la situazione. Mascherina all’aperto? E’ una misura pensata per le aree urbane. In città si incontra sempre un passante e si incrocia sempre qualcuno che esce da un negozio»
«Abbiamo raggiunto un nuovo massimo a livello nazionale e la Campania ha fatto bingo».
Sono le parole di Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani, al Fatto Quotidiano. Commenta il boom di contagi nella nostra Regione, ma anche nel Lazio. Bisogna tenere alta l’attenzione, soprattutto per non affaticare gli ospedali, dice.
«È per evitare la saturazione che bisogna tenera alta l’attenzione. Il monitoraggio di ministero e Iss ci dice che gli indicatori dei decessi e delle rianimazioni a livello nazionale ancora navigano a livelli più che sostenibili. In tutta Italia poi si eseguono 120 mila tamponi al giorno, facciamo cioè una grande ricerca dei positivi. Complessivamente stiamo reggendo. Ora però c’è la necessità che le Regioni lavorino in maniera sempre più stretta e coordinata perché un modello di risposta venga attuato in maniera uniforme in tutta Italia».
Sulla mascherina all’aperto e le proteste di chi dichiara che se si è da soli sul marciapiede è inutile.
«Mi resta difficile immaginare in città una situazione del genere: si incontra sempre un passante, c’è sempre qualcuno che esce da un negozio e incrocia la nostra traiettoria. E poi intendiamoci, se si va da soli in un parco o a potare la vigna in campagna non significa che si debba stare con la mascherina. È una misura pensata principalmente per le aree urbane».
Fondamentale, per Ippolito, è che la gente sia responsabile.
«Bisogna investire sulla responsabilizzazione. Occorre che ognuno di noi ragioni come se fosse infetto e come se lo fossero anche le persone che incontriamo. Bisogna creare un senso generalizzato di prudenza. Chi non si sente responsabile non ha capito la situazione».