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Il governo, per fortuna, dice no alla didattica a distanza per le superiori (proposta anche da De Luca)

Dopo molte ore di discussione e il secco no della Azzolina, la proposta, nata per alleggerire i trasporti locali, è rigettata. La scuola, per il momento, è salva

Il governo, per fortuna, dice no alla didattica a distanza per le superiori (proposta anche da De Luca)

Sembra essere scongiurato, almeno per il momento, il ritorno alla didattica a distanza per le scuole superiori. Ipotesi che il Napolista considera l’ennesimo attacco alla scuola e la dimostrazione che l’istruzione, in questo paese, non conta nulla.

La Stampa scrive che a farsi fautori della proposta – motivata con la necessità di alleggerire i trasporti locali – sono stati soprattutto il governatore del Veneto, Luca Zaia, ma anche la Campania di De Luca e altre regioni.

“Bonaccini se ne fa portavoce senza aderire troppo alla proposta. Si tratta di una soluzione che riguarderebbe i ragazzi delle ultime classi dei licei, con varie controindicazioni di carattere sociale e logistico. E se la Campania ed altre Regioni del sud e nord come Lombardia e Liguria caldeggiano questa scelta è perché le aziende del trasporto pubblico locale faticano a moltiplicare la flotta e solo con le lezioni a casa per i ragazzi si potrebbe far scendere la capienza dall’80 al 50% su bus e metro. Anche se altri, per esempio Decaro, ritengono sia meglio differenziare gli orari scolastici o aumentare i mezzi pubblici”.

Un’ipotesi che, scrive il Corriere della Sera, “è stata a lungo discussa e contestata“. Il quotidiano racconta che Bonaccini ha chiarito che la paternità dell’idea non è sua ma «di altre Regioni». Di certo ad essa si è opposta con forza il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, che ha dalla sua i dati dei contagi che nelle scuole italiane sono i più bassi di Europa. Il ministro per gli Affari Regionali Boccia ha ribadito:

«Dobbiamo tutelare soprattutto il lavoro e la scuola».

La Stampa scrive, tuttavia, che presto Conte potrebbe essere costretto a rivedere la decisione.

“L’impatto non è del tutto calcolabile e richiede qualche giorno in più di riflessione. Anche perché su questa proposta avanzata da diverse Regioni, che ha anche l’obiettivo di alleggerire il trasporto pubblico locale, non tutti nel governo e fuori sono d’accordo”.

 

 

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