Il Comitato tecnico scientifico ha ultimato la stesura del documento relativo alla “preparedness”, ovvero preparazione alle sfide future della pandemia. Le Regioni dovranno basarsi su questo per le misure da adottare
Il Comitato tecnico scientifico ha ultimato la stesura del documento relativo alla “preparedness”, ovvero preparazione alle sfide future della pandemia. Ne parla Repubblica. Vi sono contemplati quattro scenari epidemici e una serie di misure, sanitarie e non, da adottare man mano che la situazione peggiora. Ora il testo sarà presentato alle Regioni, che avranno una sorta di vademecum da utilizzare.
Quattro i livelli di rischio contemplati nel documento: basso, medio, alto da meno di 3 settimane, e alto più di 3 settimane.
Il primo scenario (livello basso) si ha quando c’è una bassa circolazione, con focolai sporadici e con un Rt costantemente sotto all’1. Una situazione come quella di quest’estate, per intenderci, nella quale vanno fatti tracciamento e test, a livello precauzionale.
Il secondo scenario (medio) scatta con una circolazione nazionale più sostenuta e tanti focolai in aumento. Ancora nessun rischio per il sistema sanitario.
Il terzo scenario (alto da meno di 3 settimane) c’è quando l’Rt sale stabilmente, i casi aumentano e anche i focolai e iniziano ad essere presenti rischi per la tenuta del sistema sanitario. A questo punto possono scattare chiusure di attività sociali e culturali come discoteche, bar e palestre.
Infine c’è il quarto scenario (alto da più di 3 settimane), con Rt resta stabilmente sopra all’1,5 e criticità a breve periodo per la tenuta del sistema sanitario. I focolai non sono più sotto controllo, perché non si è più in grado di fare il tracciamento dei casi. A questo punto, si creano zone rosse, si chiudono scuole e università.
L’Italia adesso è al secondo livello. La Campania è molto vicina al terzo.