Il ds rossoblù a Punto Nuovo Sport: «Altri in mezz’ora hanno deciso di non partire. La Serie A si può salvare solo con una bolla modello Nba»
A Punto Nuovo Sport Show è intervenuto il direttore sportivo del Genoa Daniele Faggiano.
Il ds del Genoa ha detto che il campionato di Serie A si può salvare solo con una bolla modello Nba
«Chiudiamoci 3-4-5 mesi tipo Nba, è l’unica soluzione. Bisogna trovare una regione, magari che ha avuto meno contagi, e trasferirci lì. Bisogna fare tutti un sacrificio. Ricordo che se avessimo lanciato questa proposta un mese fa, ci sarebbe stata la rivolta della Lega e dell’associazione calciatori».
Il Genoa ha ancora 17 positivi, di cui 10 sottoposti al secondo tampone.
«Non è normale quello che è successo a noi. Sabato notte, prima della partita col Napoli, avevamo due giocatori con bassa carica virale. Schoene aveva carica virale bassa, abbiamo preferito lasciarlo a casa. Poiché i tamponi vanno fatti il giorno della gara, siamo rimasti a Genova il sabato notte. Perché a Napoli non ci avevano garantito i risultati la domenica mattina. E allora li abbiamo fatti all’una di notte e abbiamo avuto i risultati l’indomani mattina. Siamo partiti la mattina dopo.
«Non ce l’ho con il Napoli. Però noi siamo partiti, abbiamo giocato in quelle condizioni. La regola deve essere uguale per tutti, invece in Italia non funziona così. L’Asl di Napoli si comporta in un modo, a Genova in un altro, a Modena ancora un altro. Mi domando: sono deficiente io che ho rispettato tutto? Non è giusto. Altri hanno impiegato mezz’ora per decidere di non andare a giocare.
«Quel che molti non sanno, è che tra i tredici disponibili ci sono anche i Primavera. Quindi, in queste condizioni, noi alla ripresa giocheremmo a Verona con i Primavera. Per ora i giocatori sono positivi e da positivi ovviamente non possono allenarsi. deciderà il presidente Preziosi se chiedere il parere alle Asl.
«Non si è deciso ancora nulla. Vorrebbero persino farci fare il recupero col Torino nell’infrasettimanale. Il calcio non ha ancora capito che questa è una situazione eccezionale. Pure le liste dei 25 oggi non hanno senso, perché abbiamo bisogno di tutti i calciatori».