Il microbiologo dell’Università di Padova: tra 15 giorni non vorrei trovarmi a discutere di 10-12mila casi al giorno. Bisogna bloccare il virus
Mentre chiude mezza Europa e in Italia il calcetto del lunedì sera, le previsioni puntano dritte verso un Natale in lockdown. Lo preannuncia il microbiologo dell’Università di Padova, Andrea Crisanti, ospite di Studio 24.
“Credo che sia nell’ordine delle cose – dice – si potrebbe resettare il sistema, abbassare la trasmissione del virus e aumentare il contact tracing. Così come siamo il sistema è saturo“.
Le misure adottate con l’ultimo decreto, per Crisanti sono “di buonsenso” e “hanno un impatto sulla qualità della vita”, ma “l’impatto che avranno lo sapremo tra un paio di settimane”.
“Penso che dovremmo invece concentrarci sulla capacità che abbiamo di bloccare la trasmissione del virus sul territorio. Il sistema è collassato, via via che i casi sono aumentati, la capacità di contact tracing e fare tamponi diminuisce e si entra in un circolo vizioso che fa aumentare la trasmissione del virus“.
“Più che misure sui comportamenti occorre bloccare il virus: tra 15 giorni non non vorrei trovarmi a discutere di 10-12mila casi al giorno”.
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