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Speranza: «Difficile che il vaccino arrivi in tempi brevi»

Al Corsera: «Mancano i casi gravi per una giusta valutazione dei vaccini in sperimentazione. Possibile che si decida di somministrarlo in via eccezionale, solo alle categorie più esposte o a rischio di morte»

Speranza: «Difficile che il vaccino arrivi in tempi brevi»

Il Corriere della Sera riporta alcuni chiarimenti del Ministro della Salute Roberto Speranza sul vaccino per il coronavirus. Attualmente 8 sono arrivati alla fase 3 di sperimentazione sull’uomo che potrebbe durare da 6 mesi a diversi anni, ma la speranza è quella di avere le prime dosi già alla fine del 2020

«Tutti lo speriamo ma è difficile che accada, visto il numero relativamente basso di infezioni, anche in Paesi come Brasile e Usa. Probabilmente ci saranno dati preliminari di efficacia e sicurezza, che mostrano la prevenzione della malattia in giovani e adulti sani. Informazioni che serviranno a valutare il rapporto fra il rischio di infezioni gravi e il beneficio di un vaccino ancora non definitivamente promosso. Ragionamenti che porteranno le autorità sanitarie a decidere se somministrare le prime dosi a particolari gruppi, come gli operatori sanitari, con un procedimento non standard».

La fase di vaccinazione globale dunque è molto lontana, si passerà a questo solo dopo aver avuto dati solidi su gruppi molto più eterogenei e numerosi, del resto la situazione in Italia oggi non è allarmante

«In un contesto di emergenza, quale la pandemia di Sars-CoV-2, è auspicabile tentare di percorrere qualunque strada. Attualmente in Italia siamo però in una fase molto meno drammatica rispetto a quanto accadeva nei mesi di marzo e aprile. Per questo i primi vaccini disponibili saranno proposti, in via eccezionale, solo alle categorie più esposte o a rischio di morte»

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