Avevano puntato tutto sui grandi nomi: Ronaldo e Neymar sono già andati via, e senza Messi il campionato verde drammaticamente valore commerciale
C’erano una volta Messi, Ronaldo e Neymar. I tre pilastri su cui la Liga fondava il suo appeal, il valore economico del suo “prodotto”. Così come in Inghilterra si scommetteva sulla forza globale del campionato competitivo per valorizzarlo sul mercato dei diritti tv, così quello spagnolo aveva concentrato i suoi sforzi per rendersi riconoscibile in tutto il mondo come il campionato delle grandi star. Ronaldo e Neymar sono già andati via. Se anche Messi dovesse andar via dalla Spagna, cosa resterà? Se lo chiede El Pais, che si dà anche una risposta: la sua partenza colpirà tutte le squadre, non solo il Barcellona, nel mezzo della peggiore situazione economica possibile.
“Con Neymar a Parigi dal 2017 e con Cristiano a Torino dal 2018, la decisione di Messi, se il suo addio sarà consumato, rappresenta un nuovo passo indietro nell’immagine internazionale di un campionato che anno dopo anno sta perdendo potere di attrazione”, scrive il quotidiano spagnolo.
“La partenza di Cristiano non ha avuto quasi alcun impatto. Messi è il miglior giocatore nella storia del calcio e lo abbiamo sempre avuto nel nostro campionato”, ha detto a giugno Javier Tebas, che si è schierato dalla parte del Barça nella disputa legale sul pagamento della clausola da 700 milioni.
Secondo un rapporto di Deloitte, la Liga ha generato 3.375 milioni di euro nella stagione 2018-2019, alla pari della Bundesliga e molto lontana dal campionato inglese (5.851). “È vero che la partenza di Messi ridurrebbe il seguito di spettatori internazionali, e questo influisce negativamente su tutte le squadre. Ci sono paesi in cui la gente tifa per i giocatori, non per le squadre squadre, come nel mercato asiatico. La televisione sta diventando sempre più globale e sono i grandi attori ad attrarre spettatori”, afferma al Pais Fran Canal, direttore generale dell’Osasuna.
“Avevamo paura di questa situazione e ora tremiamo. Viviamo in gran parte della vendita dei diritti. Arriveranno altri grandi giocatori, ma nessun sostituto sarà mai al suo livello o di Ronaldo”, dice un membro del consiglio di amministrazione di un’altra squadra di Prima Divisione.
Per il Pais la Liga è ormai in fase calante, con una competizione poco avvincente dominata sempre dalle due o tre grandi squadre e senza il suo segno distintivo: i grandissimi nomi. “L’Italia, che un anno fa ha approvato una riduzione delle tasse che avvantaggia, tra l’altro, i club che acquistano giocatori stranieri, resta indietro ma recupera terreno. La sua capacità di attrarre grandi campioni, come è successo con Ronaldo, è cresciuta”.
Tebas si trova a dover negoziare la vendita dei diritti televisivi per il periodo 2023-2025. E doveva avere a che fare con l’handicap della pandemia, ora potrebbe ritrovarsi senza Messi, la sua carta migliore, conclude il Pais.