ilNapolista

Crisanti: “Un errore che gli studenti non indossino la mascherina nel banco”

A SkyTG24: “Non solo la scuola è un rischio, pensiamo alle elezioni, in Francia dopo le elezioni c’è stata un’esplosione”

Crisanti: “Un errore che gli studenti non indossino la mascherina nel banco”

Andrea Crisanti, ordinario di microbiologia all’Università di Padova, non è d’accordo con le direttive del Cts per la scuola e soprattutto con il fatto che la mascherina non sia obbligatoria anche quando gli studenti stanno seduti

“Le mascherine servono e funzionano. Se teniamo gli studenti tutti zitti per ore va bene che non la indossino in classe, ma non ce la vedo una classe che sta in silenzio per ore. Di fatto aboliamo l’interazione sociale in una classe, perché nel momento in cui si parla si emette droplet. I ragazzi dovrebbero avere a disposizione la mascherina e se parlano se la mettono. Le mascherine andrebbero indossate anche seduti al banco, specialmente se si inizia una conversazione. A scuola si parla”.

Parlando a SkyTG24 ha parlato anche dell’aumento dei contagi

“Quelli che facciamo adesso ci bastano appena per controllare la situazione. L’aumento del numero dei tamponi è una cosa positiva ma consideriamo che le scuole non sono ancora ripartite, che le attività produttive ripartono questa settimana e che ci sono milioni di persone che entrano e escono dall’Italia ogni mese. Ci dovrebbero bastare tra i trecentomila e i quattrocentomila tamponi al giorno”.

Non solo l’apertura delle scuole, ma anche le elezioni sono un rischio da non sottovalutare per il contagio

“Adesso aprono le scuole e sono circa otto milioni di bambini, per ogni ragazzo che ha la febbre immediatamente scatta il tampone per il ragazzo, per la classe, per gli insegnanti, per i bidelli, per i genitori dei bambini. Ogni persona genera la necessità di fare cento o centocinquanta tamponi. Pensiamo alle elezioni con sessantamila sezioni elettorali con scrutatori e rappresentanti di lista che ovviamente vengono esposti alla possibilità di contagio. In Francia dopo le elezioni c’è stata un’esplosione”.

Sui tempi del vaccino infine

“Secondo me lo avremo nel 2021”.

ilnapolista © riproduzione riservata