Al CorSera: «Il rischio è proporzionato al rispetto delle indicazioni da parte di tutti. Tachipirina solo oltre i 38.5. Il bimbo che prende il virus ha il 99 per cento delle possibilità di non ammalarsi in modo grave»
Il Corriere della Sera intervista Alberto Villani, presidente della società italiana di pediatria e membro
del Comitato tecnico scientifico. Il tema è quello della riapertura delle scuole in relazione all’aumento dei contagi.
«Il rischio è proporzionato al rispetto delle indicazioni da parte di tutti. Dirigenti scolastici, insegnanti, genitori. Non sono pessimista. La compartecipazione è fondamentale. Se le poche, chiare regole venissero rispettate il rischio sarebbe minimale. Per gli alunni sopra i 6 anni la mascherina è necessaria solo quando si spostano e non quando sono seduti in banchi opportunamente distanziati».
Villani dà alcuni consigli ai genitori:
«La raccomandazione è di mandare a scuola i bambini in condizione di benessere. Non devono avere sintomi di nessun genere, raffreddore, tosse, diarrea, febbre. Non è detto che tutti questi segnali siano dovuti al virus ma nell’incertezza sara meglio tenerli a casa per maggiore tranquillità. Nessuno meglio di mamma e papà sa capire».
Una semplice alterazione, spiega, non è da considerarsi febbre.
«In ogni caso se si osserva che il bambino ha un malessere insolito sarebbe bene fargli fare un minimo di convalescenza».
Tachipirina solo con febbre alta.
«La tachipirina va data anche nei bambini solo oltre i 38.5 e non c’è ragione di comportarsi diversamente solo perché c’è timore del Covid. Raccomando alle mamme serenità e tranquillità. Pensino che anche se il bimbo prende il virus ha il 99 per cento delle possibilità di non ammalarsi in modo grave».
Le misure anti Covid funzionano anche contro le normali influenze, dunque è bene rispettarle, ammonisce. E in caso di un compagno di classe positivo, aggiunge,
«Non assumere iniziative individuali, non ricorrere al fai da te. Occorrerà lasciarsi guidare dal medico scolastico competente che sarà il referente dell’istituto. Il sistema sanitario ha un’organizzazione già collaudata. Quando in una classe c’è un caso di tubercolosi o di meningite la Asl rintraccia prontamente i contatti e informa sulle precauzioni da adottare. Così sarà anche per Sars-CoV-2. Il consiglio è fidarsi e non prestare attenzione a quanto circola nelle chat».