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Guerra senza allarmismi: «Non è detto che arrivi la seconda ondata»

Al CorSera: «Non è detto che l’aumento dei contagi sia legato all’arrivo di una seconda ondata, è necessario proteggere le persone fragili»

Guerra senza allarmismi: «Non è detto che arrivi la seconda ondata»

Preferisce ragionare sui numeri, ma senza allarmismo Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Organizzazione mondiale della sanità al Corriere della Sera

«La seconda ondata? Non è detto che arrivi e comunque possiamo mitigarla. Ora abbiamo molti strumenti e la conoscenza che mancava a inizio epidemia»

Non è detto che l’aumento dei contagi sia necessariamente la porta per l’arrivo della seconda ondata

«Stiamo assistendo a due fenomeni che potrebbero non essere legati. L’aumento dei soggetti positivi è dovuto alla capacità di fare una diagnosi migliore e al maggiore uso di tamponi, oltre ovviamente all’incontestabile aumento dei contagi. Ma la possibilità che questa situazione si traduca in casi clinicamente gravi, cioè malati che hanno bisogno di cure, è un discorso diverso, collegato anche a quanto gli anziani e le persone fragili si proteggono individualmente e all’interno delle residenze sanitarie, se ricoverati»

Il fatto che quasi un terzo dei nuovi positivi sia asintomatico, tuttavia, non è rassicurante.

«Non siamo sicuri che anche una sintomatologia molto leggera oggi non si possa tradurre in danni alla salute visibili a mediolungo termine. Meglio non prenderlo, il virus, perché cominciano a esserci evidenze solide di problemi anche in pazienti con pochissima sintomatologia. Un raffreddore, sintomi banali che passano inosservati. Senza voler essere allarmisti c’è evidenza che dopo ci possono essere conseguenze gravi. È vero, pochi ragazzi finiscono in terapia intensiva ma non devono sentirsi invincibili. Il virus può far male in fasi successive».

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