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Arcuri: «Stiamo lavorando per essere pronti a riaprire le scuole il 14 settembre. Le cose andranno bene»

A La Stampa: «Finché non arriveranno i bachi monoposto le scuole adopereranno il distanziamento. Se mi rendo conto di cosa significherà riaprire? È chiaro, sennò che ci sto a fare?» 

Arcuri: «Stiamo lavorando per essere pronti a riaprire le scuole il 14 settembre. Le cose andranno bene»

La Stampa intervista Domenico Arcuri, commissario all’emergenza, colui che dovrebbe garantire il rientro a scuola in sicurezza il 14 settembre. Intanto, però, i banchi monoposto non sono ancora arrivati, la previsione è che siano disponibili a scuola già avviata. Arcuri garantisce che non ci sono problemi.

«Stiamo facendo di tutto per essere pronti alla scadenza del 14 settembre. Ad oggi noi siamo pronti per distribuire 11 milioni di mascherine al giorno e 170 mila litri di gel igienizzante la settimana nelle scuole. Lunedì comincerà il test sierologico gratuito per tutto il personale docente e non docente, a cura dei medici di base. La loro collaborazione, della quale sono certo, sarà fondamentale per la riapertura delle scuole in sicurezza. E tra poco partirà la distribuzione dei nuovi banchi».

I banchi non potevano essere ordinati prima?

«La domanda ha due risposte. Una tecnica: dovevamo o no fare la gara? Secondo me, e anche secondo i liberisti, era fondamentale farla. Tutti dicevano di no, che sarebbe andata deserta e nessuno avrebbe partecipato. Invece l’abbiamo fatta e si sono presentate 14 aziende. Undici stanno realizzando i banchi. Sono tutte aziende italiane o dell’Unione europea. Sempre a proposito di polemiche inutili, nessun banco cinese. Poi dovevamo soddisfare tutte le richieste dalle Regioni. In Italia si producono duecentomila banchi l’anno, e noi ne abbiamo trovato due milioni e mezzo in due mesi. Il Trentino ci ha chiesto il 12 per cento dei banchi, il resto lo riutilizzerà. La Val d’Aosta l’8 per cento. Il Veneto il 15 per cento. L’Emilia-Romagna il 16. La Campania il 61. La Sicilia il 69. Dall’analisi di queste differenze viene la risposta politica: se qualcuno ha anche deciso di rifare gli arredi scolastici cogliendo l’occasione del Covid, io che ci posso fare? Trovarglieli».

La data del 14 settembre, per Arcuri, non è in discussione.

«Le cose andranno bene, considerando il tempo a disposizione e la dimensione di quest’operazione: due milioni e mezzo di banchi da mandare in 43mila scuole, dall’inizio di settembre ed entro la fine di ottobre».

Intanto, nelle scuole si dovranno seguire le indicazioni degli scienziati.

«Su consiglio del Comitato tecnico-scientifico, adopereranno il distanziamento».

Al commissario viene chiesto se si rende conto di cosa voglia dire riaprire le scuole, con centinaia di migliaia di ragazzi che tornano in classe e altrettanti genitori che accompagneranno e andranno a prendere i propri figli.

«È chiaro che me ne rendo conto, sennò che ci sto a fare?».

 

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