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Secondigliano, sei positivi al campo rom. De Luca: «La situazione è sotto controllo»

Su Repubblica Napoli. Tutti della famiglia di una 17enne incinta trovata positiva dopo un matrimonio in Serbia. Il campo è sorvegliato dall’Asl. Restrizioni solo per i positivi. La popolazione è in allarme

Secondigliano, sei positivi al campo rom. De Luca: «La situazione è sotto controllo»

Nel campo rom di Secondigliano ci sono sei positivi al Covid. Tre giorni fa il primo caso, quello di una ragazza 17enne incinta, contagiata con il padre e lo zio forse in seguito ad un matrimonio a cui aveva partecipato in Serbia. Attualmente è ricoverata al Secondo Policlinico. Repubblica Napoli scrive che due giorni fa sono stati sottoposti a tampone 11 persone del suo nucleo familiare, tutte residenti nella stessa casa e solo due sono risultati positivi. Ieri mattina, poi, altri 9 tamponi ad altrettanti parenti e di positivi ne sono emersi altri tre, tra cui un bambino di 6 anni.

“Il campo rom resta sotto sorveglianza da parte dell’Asl. Al momento l’uscita dal campo rom è stata vietata solo ai familiari positivi della 17enne. Gli altri residenti del campo non sono sottoposti a restrizioni”.

La notizia ha generato allarme tra la popolazione. Il presidente dell’Ottava Municipalità, Apostols Paipais, dichiara:

«Si è venuti a conoscenza di alcuni casi di contagio da Covid19 presso il campo rom in via della Circumvallazione Esterna che destano forti preoccupazioni anche per la probabilità di diffusione presso il Campo rom in Viale della Resistenza – Cupa Perillo di cui sono, peraltro, ben note le precarie situazioni igienico sanitarie che già di per sé possono connotarsi come ulteriore elemento di rischio e pericolo per la incolumità pubblica e per la diffusione del contagio. Contiamo di trovare una apporto positivo anche da parte della Regione».

De Luca, però, assicura:

«La situazione è sotto controllo. Abbiamo informato il ministero della Salute e quello dell’Interno della situazione perché se avessimo trovato molti più contagi avrei deciso la messa in quarantena di tutto il campo rom per 15 giorni. Dunque senza nessuna drammatizzazione, come capita per tutti i positivi, si fanno i tamponi ai contatti più stretti e si mette la situazione sotto controllo».

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