ilNapolista

Locatelli: «Il virus non è meno aggressivo. Ma riusciamo a identificare prima i contagi»

Al CorSera: «Oggi tra comparsa dei sintomi e diagnosi passano 1-2 giorni rispetto ai 5 di marzo. Ai giovani dico: divertitevi da responsabili. Fatelo per voi stessi, per gli altri e in memoria di 35.000 morti» 

Locatelli: «Il virus non è meno aggressivo. Ma riusciamo a identificare prima i contagi»

Il Corriere della Sera intervista Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità. La situazione epidemiologica nel nostro Paese non è critica, dice, è sotto controllo. Più che allarme, al momento, c’è allerta, perché sei regioni tra le più popolose d’Italia hanno un indice Rt superiore a 1.

«Il sistema nel complesso sta dando segnali di assoluta affidabilità. Non si può escludere che alcuni contatti sfuggano alla rete di sorveglianza, però non ci sono aree di criticità organizzativa. Anche l’aumento dell’Rt non era inatteso, si sapeva che i valori si sarebbero incrementati. Ed era prevedibile che la curva non sarebbe scesa subito. È importante che si sia stabilizzata considerando la ripresa di tante attività».

L’Italia sta operando bene, meglio del resto d’Europa, basta considerare quanto sta accadendo a Barcellona. Ma il virus non è affatto sparito e non è neanche meno aggressivo.

«Il virus non è meno aggressivo. È vero, vediamo sempre meno malati gravi, ma dal 29 giugno al 12 luglio su 2.762 positivi ne sono morti 14. Dunque SarsCoV-2 non ha perso vigore, continua a far male. Riusciamo, questo sì, a identificare prima i contagi. Oggi tra comparsa dei sintomi e diagnosi passano 1-2 giorni rispetto ai 5 di marzo».

Locatelli spiega anche perché i bambini e i giovani sono meno a rischio.

«Sono tre i fattori protettivi dei giovani. Sono dotati di immunità naturale più efficiente, hanno la capacità di sviluppare velocemente anticorpi contro organismi nuovi e in più nel loro sistema respiratorio sono espresse in minore misura rispetto agli adulti le molecole ACE 2, vale a dire i recettori che permettono al virus di attaccare le cellule. I due terzi dei giovani contagiati sono asintomatici o con sintomi lievi. Possono però infettare gli adulti».

Quindi rivolge ai giovani alcune raccomandazioni.

«Divertitevi da responsabili. Non scambiate bicchieri, no agli assembramenti, indossate le mascherine dove serve, quando attorno c’è troppa gente ammassata. Fatelo per voi stessi, per gli altri e in memoria di 35.000 morti. Aiutateci a impedire al virus di ripartire».

 

ilnapolista © riproduzione riservata