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Il caso 1 della Puglia: “I giovani pensano che è un brutto sogno. Ma se non ci comportiamo bene può tornare”

A Repubblica racconta come si è mischiato a Codogno il 20 febbraio e quello che ha vissuto in ospedale: “In ospedale ho visto il dolore, c’era gente che moriva, mia moglie è stata intubata”

Il caso 1 della Puglia: “I giovani pensano che è un brutto sogno. Ma se non ci comportiamo bene può tornare”

Repubblica ha intervistato il paziente numero 1 della Puglia,  Massimo Mezzolla, 44 anni. Oggi sta bene, è tornato al lavoro ma non dimentica

“Ho letto che in quasi tutti coloro che si sono ammalati restano il timore e la paura. È vero. Perché il tuo corpo cambia e tu non capisci perché. Mi spaventa vedere che c’è ancora molta gente che crede a due cose: alcuni pensano che sia tutta una montatura; altri che è finita. Non è finita proprio per niente. E con i comportamenti sbagliati rischiamo di mandare in fumo mesi di enormi sacrifici oltre che il duro, straordinario lavoro di medici e infermieri che sono stati semplicemente meravigliosi. Ma quale montatura? Io in ospedale ho visto il dolore, c’era gente che moriva, mia moglie è stata intubata… Sono cose che non dimenticherò mai”.

Era stato a Codognoa trovare la madre il 20 febbraio, nessun altro incontro e nessun motivo per pensare di aver contratto il virus, eppure era stato prudente, aveva contattato il medico di base e si era messo in isolamento. Il giorno dopo è arrivata la febbre

“Mi sono svegliato con brividi mai avuti prima. Brividi terribili. Ma non mi sentivo la febbre. Mia moglie mi ha chiesto di misurarla. Avevo 37.5. Ho chiamato il dottor Turco. Mi ha detto di continuare a restare chiuso in casa e di non far uscire mia moglie e anche mio fratello che era venuto a prendermi. Mi avrebbero fatto il tampone. Il giorno seguente sono venuti. E io sono finito in ospedale. Mal di testa terribile. Febbre. Per fortuna non avevo difficoltà respiratorie. Mi hanno messo in una stanza a pressione negativa al Moscati di Taranto. Posso dirlo?Sono stati bravissimi e gentilissimi. Così per mia moglie. Che purtroppo è finita in terapia intensiva”.

Ora sta bene, è tornato al lavoro e vorrebbe andare al mare ma ha paura

“Ma quando vedo gli assembramenti, zero mascherine, eccetera, mi viene il timore. E sa perché? Perché, soprattutto i giovani, pensano che ormai è un brutto sogno. È vero, per chi ci è passato è stato un terribile incubo. Ma se non ci comportiamo bene quel fantasma può tornare. E lo ripeto: non è uno scherzo”.

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