Su Repubblica Napoli. 14 i ricoverati, tra cui un 45enne e un 38enne gravi. «Bisogna che la popolazione sappia i rischi che corre. La prima misura da riprendere è la mascherina anche all’aperto»
Ieri in Campania ci sono stati altri 16 positivi su 2112 tamponi. Repubblica Napoli scrive che al di là dei numeri, nella nostra regione si assiste ad una ripartenza del flusso dei contagi, soprattutto per la gravità dei casi clinici. Mercoledì al Cotugno sono approdati altri due pazienti, non solo positivi ma in Covid conclamato. Ieri ancora uno.
Non si tratta di pazienti in età avanzata, anzi. I due pazienti ricoverati mercoledì sono una coppia di Giugliano. Il marito, 45enne, è arrivato già con un’insufficienza respiratoria importante. Ora si sta cercando di evitargli l’intubazione. Ieri, invece, è arrivato un ragazzo di 38 anni, appena rientrato da un viaggio nei Balcani e con polmonite da Covid. Anche lui si è presentato al pronto soccorso con insufficienza respiratoria grave.
Al quotidiano parla Giuseppe Fiorentino, uno dei medici del Cotugno.
«Abbiamo 14 ricoverati, una settimana fa erano la metà. A questo punto, bisogna che la popolazione venga informata adeguatamente, perché sappia i rischi che corre. Ed è necessario che le istituzioni facciano la loro parte, predisponendo un serio protocollo comportamentale» .
E continua:
«I casi clinici giunti negli ultimi giorni alla nostra osservazione sono del tutto sovrapponibili, per gravità, a quelli che avevamo visto all’inizio della pandemia, cioè a fine febbraio».
Per il medico le norme in vigore lasciano troppo spazio all’interpretazione. Vanno rinvigorite, quantomeno chiarite.
«In questa situazione è fondamentale, se vogliamo evitare che da limitazioni fastidiose ma sopportabili si sia costretti a tornare a una chiusura totale: sarebbe una tragedia per tutti. Io ho già rimesso la mascherina anche all’aperto: è la prima misura che andrebbe ripresa, a mio parere».
Anche il Coordinamento regionale degli Ordini dei Medici della Campania ieri ha chiesto maggiore «rispetto delle regole e sanzioni per chi le elude».
Occorrerebbe soprattutto prestare attenzione, dicono, ai «luoghi di maggiore assembramento, come esercizi commerciali, ristoranti e bar». Controlli che devono ripartire da subito, perché la «situazione diviene più seria ogni giorno che passa».