Su Repubblica. La comunità bulgara viola la quarantena e scatena la reazione dei cittadini locali. Arriva l’esercito
Gli scontri di Mondragone tra la comunità bulgara, nelle cui fila è scoppiato un nuovo focolaio di Covid-19, e gli altri abitanti, finiscono sull’edizione nazionale di Repubblica.
Ieri è stata una giornata convulsa, in cui è emersa l’intolleranza e la difficile convivenza tra immigrati e cittadini locali. Una vera e propria caccia all’uomo, scrive il quotidiano.
Nella tarda mattinata, circa cinquanta bulgari hanno violato la quarantena e hanno manifestato in corteo “per chiedere assistenza, cibo e la possibilità di uscire per guadagnarsi da vivere”. Le forze dell’ordine li convincono a tornare nelle loro case.
Un gruppo di italiani ha praticamente assediato la zona rossa, dove erano già intervenuti polizia, carabinieri ed esercito. A nulla è servita la mediazione di una delegazione di associazioni.
“Sul terreno però l’equilibrio si spezza dopo alcuni minuti di provocazioni reciproche tra le due fazioni. I bulgari in quarantena affacciati ai balconi, gli italiani in strada. Cori ostili dal basso, gestacci dall’alto. Poi da un balcone al terzo piano di un palazzo vengono lanciate due sedie di legno. È il caos. Per reazione viene sfondato il vetro di un furgoncino e divelta la targa di un’auto in sosta, poi portata come un trofeo al grido di «Mondragone siamo noi». Il lancio di oggetti colpisce un poliziotto, che rimane ferito alla testa e sarà medicato in ospedale con una prognosi di quaranta giorni”.
Nella fazione schierata contro i bulgari, continua Repubblica, c’è un po’ di tutto, dagli ultras ad esponenti della destra locale. Poi i manifestanti bloccano la Domitiana e compaiono anche madri di famiglia e ragazze.
Verso sera arrivano i 50 militari inviati dalla ministra Lamorgese dopo la richiesta del governatore De Luca e altri 70 poliziotti da Roma.
“Il Covid 19 fa paura. Ma il virus dell’intolleranza può fare molto male”