Il coronavirus si è attenuato, lo dicono le evidenze della ricerca del professore del San Raffaele di Milano e anche la seconda ondata potrebbe non arrivare
Per lo studio che lei ha fatto, e su cui Zangrillo ha fondato la sua affermazione-shock: “Il virus è clinicamente scomparso”.
Sì, capisco. Perché Alberto Zangrillo dice che il virus è “clinicamente finito”, e usa come parallela leva il mio studio. Qualcuno pensa di metterlo in discussione? Non credo proprio.
E lei si sente sicuro?
Sulla ricerca siamo inattaccabili.
Partiamo quindi da quel lavoro. È vero che dimostra un abbattimento della forza del Coronavirus?
Ripeto, è difficilmente contestabile. Ci sono i dati, i numeri, è tutto scritto, tutto dimostrato. Chi vuole metterlo in discussione deve sobbarcarsi l’onere di trovare un errore nel mio lavoro. E non lo troverà.
Che cosa è cambiato nel Coronavirus da febbraio a marzo?
“Ho preso cento pazienti della prima fase di epidemia e li ho paragonati a cento pazienti della seconda fase. Erano cento contagiati della prima metà marzo e cento della seconda di maggio: casi di cui fra l’altro sapevo tutto, perché conoscevo la loro storia clinica. Dopo aver costituito questi due insiemi di campioni omogenei li ho confrontanti”.
E così ha scoperto la minore virulenza del Coronavirus:
“Se in un tampone del primo gruppo si rileva un indice di 70mila, nel secondo si aggirava intorno a 700. Una differenza stratosferica. Da inizio maggio nei nostri reparti non arrivavano più malati con sintomi gravi il virus per sopravvivere non deve uccidere il suo ospite. Il cambiamento per ora è nell’intensità, ma non è ancora avvenuto sul piano genetico. Il virus tuttavia diminuisce la carica virale per adattarsi all’ospite”.
Ma quindi il suo studio è una rivoluzione copernicana!
Non esageriamo. Questo studiettino, nel suo piccolo, è solo un primo passo.
Lei lo ha definito un “virus Frankenstein”. In che senso?
È un virus che pare prodotto da un collage: un pezzo umano, un pezzo suino.
Mettiamola così. Secondo me nessuno può dire che torna. O che non torna. E potrebbe anche non tornare.
Quando potremo togliere – se è così – le misure di distanziamento sociale?
Questo è un tema cruciale. Noi abbiamo numeri “normali” in tutta Italia. Tutto il resto – invece – deriva dall’epidemia lombarda, che come è noto ha una storia a sé.