Il presidente della Regione Campania ha fatto una precisazione sulla fine dell’obbligo per le mascherine
“Siamo stati la Regione più rigorosa per quanto riguarda le chiusure e devo dire con grande orgoglio che ci siamo salvati per questo. Abbiamo chiuso spazi pubblici 15 giorni prima del governo nazionale e di altre regioni d’Italia. Quando noi chiudevamo, in Lombardia e altrove si brindava in piazza. E fare così significava 2.000 contagi in più, cioè un disastro. Noi abbiamo mantenuto un certo rigore e ciò ci ha salvato”.
Per quanto riguarda la sospensione dell’obbligo delle mascherine ha spiegato
“Oggi siamo a contagi minimi in Campania, i quali oscillano tra 0 e +1. Per questo ci rendeva ragionevole rendere facoltativo l’uso delle mascherine. Questo non vuol dire togliersela, perché innanzitutto resta obbligatoria nei luoghi chiusi e in quelli aperti qualora ci fossero assembramenti. Io continuo a portarla per dare l’esempio. Serve prudenza. Il fatto che non sia più obbligatoria all’esterno, non è detto che non possa essere indossata. Io continuerò a indossarla a invito i cittadini a fare altrettanto. E È obbligatorio portare con sé la mascherina. Quando si sta all’aperto in un parco, la si può rimuovere. Ma in un locale chiuso o in presenza di un assembramento, va tenuta. Da oggi conterà il senso di responsabilità di tutti i cittadini, perché adesso non ci saranno più controlli capillare”.
Su una seconda possibile ondata:
“Dobbiamo prepararci. Abbiamo preparato un piano aggiornato del piano sanitario raddoppiando le terapie intensive. Dobbiamo farci trovare pronti. In Campania non succederà mai quello che è successo in Lombardia e in altri posti, con anziani a terra perché non c’era un posto dove curarli”.