Alla terza violazione del lockdown inglese, il calciatore dichiara sui social di sentirsi “molestato”: «Sono un essere umano, con sentimenti di dolore e turbamento come gli altri. Mi sento come se la mia vita fosse sotto esame».
Il portiere del Manchester City e della Nazionale inglese Kyle Walker afferma di sentirsi “molestato” dopo che è stato reso pubblico che ha violato la quarantena per il virus, mercoledì.
Walker sta già affrontando un’azione disciplinare da parte del club per aver fatto lo stesso ad inizio aprile, organizzando una festa a cui hanno partecipato due prostitute. Per il City, il calciatore ha violato la sua responsabilità morale di essere un modello. All’epoca lui si è scusato ed ha esortato la gente a rimanere a casa. Giovedì, però, il Sun ha pubblicato la notizia della nuova violazione.
Walker sarebbe andato a casa della sorella, a Sheffield, per consegnarle un regalo di compleanno, e poi dai genitori per prendere del cibo fatto in casa. Episodi confermati dallo stesso calciatore.
Il City non intraprenderà alcuna sanzione disciplinare nei suoi confronti. Ritiene che ci siano alcune circostanze personali, nel suo viaggio, che lo giustificano.
Walker ha risposto sui social, spiegando l’accaduto. Scrive:
«Di recente ho attraversato uno dei periodi più difficili della mia vita, di cui mi prendo la piena responsabilità. Tuttavia, ora mi sento come se fossi molestato. Questo non riguarda più solo me, ma anche la salute della mia famiglia e dei miei bambini».
Ha poi aggiunto
«In un momento in cui l’attenzione è comprensibilmente puntata sul Covid-19, fino a che punto viene presa in considerazione la salute mentale? Sono un essere umano, con sentimenti di dolore e turbamento come tutti gli altri. Essere sotto gli occhi del pubblico non ti rende immune a questo. È triste, ma mi sento come se la mia vita venisse esaminata senza alcun motivo. Capisco se le persone sono arrabbiate con me, ma sarebbe importante che comprendessero meglio la mia vita».